Crisi greca, la Germania: "Pronti ad aiutare". Declassata anche la Spagna
"La situazione è difficile e la rapidità delle decisioni è assolutamente essenziale", così il presidente della Bce Jean-Claude Trichet. Il presupposto della Banca centrale europea, che sugli aiuti alla Grecia sta trattando assieme all'Unione europea e al Fondo monetario internazionale, è che i negoziati abbiano - ha aggiunto - un "lieto fine". Trichet, è "fiducioso" sul programma di risanamento dei conti Grecia che è alla base dei negoziati in corso per la concessione del prestito Ue-Fmi. Ha aggiunto che "dovrà essere un programma coraggioso e convincente, e mi aspetto che gli osservatori ne tengano conto, incluse le agenzie di rating".
"La Grecia è un caso speciale" - "Per questo é così importante avere una buona programmazione e decisioni rapide", ha spiegato il presidente della Bce durante la conferenza stampa congiunta sugli aiuti alla Grecia con il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, e il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn. l'euro resta una moneta "molto forte", aggiungendo che il programma di riforme greco deve essere coraggioso e convincente, e che le agenzie di rating nelle loro valutazioni devono tenerne conto. Per noi, è estremamente importante che abbiamo questi negoziati, che adesso si svolgono ad Atene con l'Fmi, con la Commissione (Ue) e con la Bce: il presupposto è che questi negoziati finiscano entro pochi giorni... alla fine della settimana o durante il fine settimana".
"Al momento non vediamo rischi di contagio" - A smorzare il clima di preoccupazione per gli effetti che la crisi greca potrebbe avere all'interno di Eurolandia è il portavoce del commissario Ue agli Affari Economici e Monetari, Olli Rehn, a proposito delle preoccupazione che la crisi greca possa diffondersi all'interno di Eurolandia. "Non si può assolutamente paragonare - ha sottolineato il portavoce - la situazione della Grecia con quella di altri Paesi della zona Euro". In particolare, il portavoce ha evidenziato la differenza tra la situazione greca e quella del Portogallo, spiegando come Lisbona abbia presentato un programma di risanamento dei conti "concreto, ambizioso e realizzabile" dicendosi anche disposto a valutare il varo eventuale di nuove misure correttive.
Papandreu: "L'Ue fermi l'incendio" -Di tutt'altro avviso sembra il premier Giorgio Papandreou che ha oggi invitato l'Europa ad assumersi "le sue responsabilità" per evitare che "l'incendio si propaghi". Parlando al consiglio dei ministri il premier ha assicurato che per quanto la riguarda, la Grecia "si è assunta la sua parte di responsabilità storica per sé e per l'Europa".
Bce: "I governi aumentino gli sforzi". Ha spiegato Juergen Stark riferendosi alla crisi greca. "La responsabilità dei governi - ha sottolineato Stark in una conferenza a Berlino - è ora quella di assicurare che la crisi che inizialmente ha colpito il settore finanziario e successivamente l'economia reale, ora non conduca a una crisi completa del debito sovrano. Sono dunque necessari sforzi di consolidamento più forti di quelli già concepiti".
Schauble: non lasceremo cadere la Grecia - "Se i negoziati con Atene avranno successo, il governo tedesco è pronto ad adottare un disegno di legge per autorizzare la partecipazione della Germania al piano di aiuti". Lo ha confermato a Berlino il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. Oggi abbiamo avuto un incontro che è durato quasi tre ore", ha detto il ministro delle Finanze tedesco riferendosi alla riunione con il direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Kahn, e il presidente della Banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet. "Vi hanno partecipato tutti i rappresentanti di tutti i partiti politici e vorrei sottolineare ancora una volta l'obiettivo del governo tedesco: se sarà possibile, entro la fine di questo weekend, portare questi negoziati al successo, insieme al governo greco, l'Fmi e la Bce... il governo tedesco si darà da fare per adottare un disegno di legge che permetterebbe alla Germania" di fornire il prestito alla Grecia
Strauss Kahn: riassetto unica via d'uscita - "Bisogna che i Greci abbiano chiaro in mente che il risanamento dei loro conti pubblici, dopo molti anni di scivoloni sconsiderati, sarò doloroso e difficile. Ma non c'è altra soluzione per uscirne".Così il direttore generale del fondo monetario internazionale ribadisce l'intenzione del Fmi di "esserci per aiutare la Grecia". "La Grecia è in una situazione di bilancio difficile - prosegue - La sua economia soffre di mancanza di competitività. Stiamo elaborando con il governo di Atene un percorso ragionevole di ritorno a una situazione normale". Un meccanismo d'aiuto in cui, tiene a precisare Stauss-Kahn, l'unico interlocutore diretto del Fmi è il governo greco, e non l'Unione Europea, con cui c'è comunque stretta collaborazione "come è stato durante le crisi in Lettonia, in Ungheria o in Romania". "Il nostro Paese membro è la Grecia - spiega - nono esiste un membro del Fmi che si chiama 'zona euro'. Noi interveniamo quindi solo in funzione di ciò che ci chiede il governo greco".
Nuovo record per rischio debito - Ennesimo rialzo dei rendimenti dei titoli di stato greci che testano nuovi massimi: il rendimento sui titoli a due anni è arrivato a sfiorare il 20% segnando un incremento di 77 punti base al 19,76%. Il rendimento sul bond decennale è salito di 143 punti base all'11,48% per poi calare attorno al 10%, con lo spread (differenziale di rendimento) rispetto ai corrispondenti bund tedeschi che viaggia sopra i 700 punti.
Declassata anche la Spagna - L'agenzia di rating Standard & Poor's ha annunciato il taglio da AA+ ad AA del rating della Spagna, citando la crescita economica fiacca. S&P spiega la decisione con la "revisione delle proiezioni economiche a medio termine", mentre l'economia spagnola fatica a uscire dalla recessione in cui è piombata nel 2008. Le prospettive negative peseranno sulle finanze pubbliche spagnole, che necessitano di riforme ulteriori per essere risanate, secondo l'agenzia. "Stimiamo che la la crescita reale del Pil sarà in media dello 0,7% l'anno nel periodo 2010-2016, contro una previsione precedente di oltre 1%" afferma l'agenzia in un comunicato.