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"Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà."
"Il generale veramente eccellente è colui che cerca la vittoria prima della battaglia: non è bravo colui che cerca il combattimento prima della vittoria. Così un esercito vittorioso è tale prima ancora di combattere, mentre un esercito destinato alla sconfitta si batte senza speranza di vittoria."

 

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GENK78
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GENK78


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MessaggioTitolo: PETIZIONE PUBBLICA    PETIZIONE PUBBLICA  Icon_minitimeMer 23 Nov 2011 - 23:48

Leggete questa petizione e se ne condividete il testo firmatela e diffondetela a tutti .

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N15834


Grazie
Ste
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ichi_kawa
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ichi_kawa


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MessaggioTitolo: Re: PETIZIONE PUBBLICA    PETIZIONE PUBBLICA  Icon_minitimeGio 12 Lug 2012 - 23:34

Ho ricevuto questa e-mail e nemmeno io ne sapevo niente.
Non è una petizione, ma una raccolta firme per indire un REFERENDUM PER L'ABROGAZIONE dell'art. 2 della legge per le INDENNITA' PARLAMENTARI.

Se la condividete potete diffonderla? Grazie.


Oggetto: Indennità parlamentari, referendum abrogativo

Ci lamentiamo sempre con le parole..ora possiamo passare ai fatti!
Alzi la mano chi sapeva che presso i Comuni è possibile firmare per un Referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari (Art.2 L. 31/10/1965, n. 1261). Ben pochi, credo.
Si tratta di un referendum, si, l’ennesimo referendum che però ha un fine più che nobile: il taglio degli stipendi della casta politica. La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Cosa occorre fare? Nulla di più semplice: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare. Provate però a domandarvi come mai questa notizia non è passata sui giornali. Non è che per caso c’è un forte connubio tra i finanziamenti elargiti alla carta stampata e la casta politica? Meditate gente.
Intanto, con qualsiasi mezzo, DIFFONDETE LA NOTIZA!!!!! Voglio proprio vedere se anche stavolta la passano liscia. E poi dopo fate un salto in Comune. Ci vogliono 500.000 firme altrimenti avremo perso l’ennesima buona occasione per dare un duro colpo alla casta. Ma attenzione, la notizia è poco nota e quindi dovete DIFFONDERLA!!!!

Articolo 2 della Legge 31 Ottobre 1965, n. 1261:
"Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di Presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute e delle Commissioni."

E’ solo un piccolo passo, visto che TUTTA QUESTA LEGGE meriterebbe una bella spolveratina, ma è pur sempre un passo necessario per far partire il movimento di rivolta popolare pacifica contro gli stipendi pagati al mondo della politica.
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ichi_kawa
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ichi_kawa


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MessaggioTitolo: Re: PETIZIONE PUBBLICA    PETIZIONE PUBBLICA  Icon_minitimeLun 16 Lug 2012 - 23:28

I mille ostacoli al referendum anti casta

La raccolta di firme per il quesito che possa ridimensionare le spese pubbliche è meno semplice del previsto. Perché?

Scritto da Sara Frangini | Yahoo! Finanza – 4 ore fa


C’è comitato e comitato. E non basta che le intenzioni, almeno sulla carta, siano delle migliori. Né che le comunicazioni sui contenuti siano ineccepibili. Il Comitato del Sole, organizzatore del referendum anti-casta lanciato per tagliare la diaria dei parlamentari e altri privilegi, deve scontrarsi con lo scetticismo della e “la disinformazione”.

Il primo ostacolo alla chiarezza è la presenza di due distinti promotori, il Comitato del Sole, appunto, e l’Unione popolare, differenti gruppi che si dichiarano “di semplici cittadini” ma che di fatto si “contendono” i voti. Il secondo punto oscuro è “chi c’è dietro” all’Unione Popolare (“loro sono legati al Pd”, afferma una sostenitrice del Comitato del Sole, e “non sono liberi dai partiti”).

Cose che gli elettori, indignati e stanchi di delusioni, non smettono di chiedersi nonostante i cittadini del Comitato del Sole si dichiarino “gli unici a non avere legami politici”. La confusione è comprensibile, dopotutto l’insofferenza è tanta e la presenza di due realtà disorienta gli elettori.

Come se non bastasse da alcuni viene sollevata l’ipotesi dell’inammissibilità, dato che la legge 352 del 1970 chiarisce che non può essere depositata la richiesta di referendum 12 mesi prima delle elezioni e nei 6 successivi alle politiche. Ma entrambi gli ideatori garantiscono: tutto è in regola e il deposito della richiesta pochi giorni prima della legge li rende ammissibili e attuabili. Vediamo, quindi, di fare chiarezza, partendo dai contenuti.

I punti da abrogare sono diversi. L’Unione Popolare chiede la cancellazione della sola diaria - ovvero i rimborsi per i soggiorni degli onorevoli durante le sedute – mentre il Comitato del Sole a questa aggiunge altri tagli: le spese di segreteria e rappresentanza: i cumuli di indennità per partecipazione a commissioni giudicatrici di concorso, missioni, commissioni di studio e commissioni d’inchiesta; le spese legate a chi è in aspettativa (aumenti di stipendio, avanzamenti di carriera, quiescenza, previdenza, assistenza sanitaria e previdenziale); indennità mensile esente da ogni tributo; indennità non sequestrabile né pignorabile.

Cancellando questi punti della legge 1261 del 1965 – finita nel mirino di entrambi gli organizzatori – il Comitato del Sole ha stimato un taglio di circa 12mila euro allo stipendio dei parlamentari e un risparmio complessivo di 136 milioni l’anno per i cittadini. Inoltre il Comitato mette a disposizione una serie di notizie per fare chiarezza sulle leggi e sulle loro intenzioni, oltre a informazioni precise sui singoli promotori, che i più scettici possono trovare sul sito www.comitatodelsole.altervista.org. L’Unione Popolare, sul suo sito (www.unionepopolare.eu) rilancia: “Ogni cittadino può firmare presso gli uffici del Comune di residenza". Peccato però che la possibilità di firma “presso gli uffici del Comune di residenza”, così come annunciata, in molti casi non c’è. I funzionari cadono dalle nuvole e la gente è perplessa. In altri enti, poi, nonostante risultino spediti da tempo, non sono ancora arrivati.

Viene anche sollevata l’ipotesi che, in assenza di un comitato sul posto, non sia possibile votare. A rincarare la dose lo spettro del rimborso: un timore sollevato da alcuni utenti che hanno ricordato che, se viene raggiunto il quorum, si ha diritto a un ritorno pari a 0.52 centesimi per ogni firma fino a un massimo di 2,5 milioni di euro. E male che vada arriverebbero 250mila euro. Un gruppo di sostenitori del Movimento Cinque Stelle si chiede “cosa ne sarà di questi soldi che andranno all’associazione politica culturale Unione Popolare promotrice del referendum? Li rifiuteranno?”. A questo dubbio il Comitato del Sole ha risposto stilando, sul sito, un elenco di associazioni alle quali la somma sarà data in beneficienza.

Marco Savari del Comitato del Sole, spiega a Yahoo!: “E’ normale che ci sia scetticismo, non abbiamo visibilità, siamo semplici cittadini. Le informazioni sono confuse e spesso non precise”. Un esempio? “Noi non dichiariamo come l’Unione Popolare, che di fatto è un partito, di aver attivato gli 8.800 comuni che ci sono in Italia. La realtà è questa: non essendo un partito e visto che ci stiamo autofinanziando attiviamo i Comuni solo su richiesta. Quando qualcuno vuole portare il referendum nel proprio Comune gli inviamo i moduli e gli spieghiamo come fare. Sul sito c’è scritto tutto, con la massima trasparenza. Ci affidiamo al web perché i media tradizionali non ci danno spazio. Dopotutto noi siamo solo cittadini, non abbiamo agganci politici, e forse è proprio per questo che siamo così penalizzati”.
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