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"Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà."
"Il generale veramente eccellente è colui che cerca la vittoria prima della battaglia: non è bravo colui che cerca il combattimento prima della vittoria. Così un esercito vittorioso è tale prima ancora di combattere, mentre un esercito destinato alla sconfitta si batte senza speranza di vittoria."
Numero di messaggi : 956 Encomi : 11582 Data d'iscrizione : 04.07.14 Età : 77 Località : Milano
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 20:29
woods77 ha scritto:
Generale Lei ha una formazione a 365° Ma c'è un solo argomento che non conosce? Se si ce lo fa sapere? Così ci attiviamo per stimolarla
Giuro, woods, ho pensato la stessa cosa sentendo dei suoi gusti jazzistici
Chapeau!!!!
nysedow Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Numero di messaggi : 17619 Encomi : 230667 Data d'iscrizione : 25.07.09 Località : L'Aquila
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 21:30
woods77 ha scritto:
Generale Lei ha una formazione a 365° Ma c'è un solo argomento che non conosce? Se si ce lo fa sapere? Così ci attiviamo per stimolarla
Si che ce ne sono. pero devo dire che mi sono dato da fare in gioventù… E oggi vivo di rendita 'culturale'...
nysedow Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Numero di messaggi : 17619 Encomi : 230667 Data d'iscrizione : 25.07.09 Località : L'Aquila
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 21:33
francesco1017 ha scritto:
woods77 ha scritto:
Generale Lei ha una formazione a 365° Ma c'è un solo argomento che non conosce? Se si ce lo fa sapere? Così ci attiviamo per stimolarla
Giuro, woods, ho pensato la stessa cosa sentendo dei suoi gusti jazzistici
Chapeau!!!!
Jazz e classica insieme a un mix di psichedelica (Pink Floyd) Hard Rock vecchi tempi (AC-DC- Led Zeppelin- Deep Purple) e Fabrizio De Andre' sono le mie preferite songs.
nysedow Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Numero di messaggi : 17619 Encomi : 230667 Data d'iscrizione : 25.07.09 Località : L'Aquila
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 21:39
Una carrellata di Chet Baker Songs
nysedow Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Numero di messaggi : 17619 Encomi : 230667 Data d'iscrizione : 25.07.09 Località : L'Aquila
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 21:50
nysedow ha scritto:
Una carrellata di Chet Baker Songs
Ascoltatelo la sera mentre siete sdraiati al buio e le note della tromba e della voce di Chet vi sembreranno irreali...
ing.korg Sergente maggiore capo
Numero di messaggi : 133 Encomi : 2314 Data d'iscrizione : 18.04.14
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 21:56
nysedow ha scritto:
woods77 ha scritto:
Generale Lei ha una formazione a 365° Ma c'è un solo argomento che non conosce? Se si ce lo fa sapere? Così ci attiviamo per stimolarla
Si che ce ne sono. pero devo dire che mi sono dato da fare in gioventù… E oggi vivo di rendita 'culturale'...
No.....mi permetto di contraddirla.......è assolutamente impossibile che Lei viva di rendita.... culturale. Ciò sarebbe totalmente antitetico con la creatura......che ha......appunto.....creato. Gli uomini come Lei...che hanno dentro di se....la sete di conoscenza......non si dissetano........mai.........nè in gioventù .......nè in tarda età. Anzi.....più invecchiano.....più la sete.....cresce......crescendo sempre di più la consapevolezza socratica che più si impara più ci si accorge di non.....sapere.
Solo così può spiegarsi il suoi forum........unico che io sappia....dove trovano spazio argomenti, i più disparati ma che hanno in comune una cosa.......la ricerca e diffusione della conoscenza.
No caro Generale, no caro .........amico, se mi posso consentire il desiderio di così qualificarla. Lei non vive affatto di rendita culturale.....Lei .......finché avrà anche solo un battito di vita......lo vivrà per acquisire ancor più cultura e, sopratutto ..........per diffonderla. È così che, giungendo l'estremo istante, l'uomo potrà rassenerarsi .....consapevole di non essere vissuto.....invano.
nysedow Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Numero di messaggi : 17619 Encomi : 230667 Data d'iscrizione : 25.07.09 Località : L'Aquila
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Lun 6 Ott 2014 - 22:02
ing.korg ha scritto:
nysedow ha scritto:
woods77 ha scritto:
Generale Lei ha una formazione a 365° Ma c'è un solo argomento che non conosce? Se si ce lo fa sapere? Così ci attiviamo per stimolarla
Si che ce ne sono. pero devo dire che mi sono dato da fare in gioventù… E oggi vivo di rendita 'culturale'...
No.....mi permetto di contraddirla.......è assolutamente impossibile che Lei viva di rendita.... culturale. Ciò sarebbe totalmente antitetico con la creatura......che ha......appunto.....creato. Gli uomini come Lei...che hanno dentro di se....la sete di conoscenza......non si dissetano........mai.........nè in gioventù .......nè in tarda età. Anzi.....più invecchiano.....più la sete.....cresce......crescendo sempre di più la consapevolezza socratica che più si impara più ci si accorge di non.....sapere.
Solo così può spiegarsi il suoi forum........unico che io sappia....dove trovano spazio argomenti, i più disparati ma che hanno in comune una cosa.......la ricerca e diffusione della conoscenza.
No caro Generale, no caro .........amico, se mi posso consentire il desiderio di così qualificarla. Lei non vive affatto di rendita culturale.....Lei .......finché avrà anche solo un battito di vita......lo vivrà per acquisire ancor più cultura e, sopratutto ..........per diffonderla. È così che, giungendo l'estremo istante, l'uomo potrà rassenerarsi .....consapevole di non essere vissuto.....invano.
Ebbene Lei mi ha ancora una volta smascherato… Vivo di passione di 'fuoco' eterno di conoscenza. Ardo...
woods77 Maresciallo
Numero di messaggi : 1189 Encomi : 14178 Data d'iscrizione : 27.08.14 Età : 47 Località : Benevento
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Mar 7 Ott 2014 - 8:15
Visto che è stato nominato vi propongo questo capolavoro interpretato da due geni.
P.s. Era il 1990 e ancora oggi: Prima pagina venti notizie ventuno ingiustizie e lo Stato che fa si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità
ing.korg Sergente maggiore capo
Numero di messaggi : 133 Encomi : 2314 Data d'iscrizione : 18.04.14
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Mar 7 Ott 2014 - 10:04
woods77 ha scritto:
Visto che è stato nominato vi propongo questo capolavoro interpretato da due geni.
P.s. Era il 1990 e ancora oggi: Prima pagina venti notizie ventuno ingiustizie e lo Stato che fa si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità
Grande woods!
Per onorare uno dei più grandi cantautori-poeti italiani consentitemi di bissare con la ballata de Il Pescatore.
Questo brano fu oggetto del mio attento studio musicale (insieme ai tre padri dell'architettura melodica della musica leggera moderna, in ordine temporale: Modugno, Battisti, Rino Gaetano), poiché esempio stupendo di come la musica può, non solo accompagnare la poesia, ma pure esaltare la sua vena, sottolineandone la dolcezza.
Matteo Borsani e Luca Maciacchini, in Anima salva (pp. 61-62) descrivono meglio di me il concetto: "È una delle ballate più emblematiche del De André, per così dire, primordiale, una sorta di manifesto per i personaggi "fuori", cui si contrappone una volta di più la legge. L'incontro tra l'assassino e il pescatore avviene in maniera casuale e si consuma rapidamente, senza cerimonie e commenti, quasi nell'indifferenza; ma un'indifferenza di solidarietà e di sincerità che esulano dai comuni rapporti umani. L'assassino si qualifica subito per quello che è e manifesta i propri bisogni primari senza cortesie o diplomazie. La reazione dell'interlocutore è sorprendente: esaudisce i desideri dell'assassino senza paura, senza far domande e senza far questione di principio, come fosse naturale aver a che fare con un omicida. Si riscoprono così le condizioni umane più semplici al di là di ogni convenzione e fanno capolino i ricordi dell'infanzia, dell'età dei giochi quando forse non c'era bisogno di trovare difese per far fronte al mondo. L'arrivo dei gendarmi, forse gli stessi che hanno impietosamente cacciato Bocca di rosa da Sant'Ilario, lascia impassibile il protagonista, che non si degna neppure di rispondere ed è già ripiombato nel suo sonno pomeridiano. La strofa finale coincide con quella iniziale e sta ad indicare un tempo non trascorso o comunque rimosso. Questa volta saranno i giustizieri a rimanere scornati perché non li si degna neppure di uno sguardo o di una risposta. Resta solo la specie di sorriso con cui il pescatore guarda sornione al mondo con l'aria di chi sa come. La struttura musicale è molto semplice: tre accordi su tutto il brano, una linea melodica senza virtuosismi che percorre quasi tutti i gradi della scala della tonalità d'impianto e un interessante gioco di chitarre, due acustiche in funzione di accompagnamento e una elettrica che risponde alla voce della strofa. Le strofe sono separate da una frase musicale fischiata, a lasciare un momento di respiro alla narrazione. Ci sarà da sorprendersi una decina d'anni più tardi con la versione live di questo brano per gli stravolgimenti strumentali creati dall'arrangiamento della P.F.M.
A tale proposito.......se siete interessati...........vi propongo le due versioni: quella originale e quella con l'arrangiamento dei PFM. A mio parere con i PFM, sebbene gruppo a cui si deve il merito dell'introduzione della musica elettronica in Italia (furono i primi ad usare il Moog), si perde l'esaltazione della parte poetica. Ma forse dipende dal gusto personale.
francesco1017 Maresciallo capo
Numero di messaggi : 956 Encomi : 11582 Data d'iscrizione : 04.07.14 Età : 77 Località : Milano
Titolo: Re: Musiche del nostro esercito Mar 7 Ott 2014 - 11:02
ing.korg ha scritto:
woods77 ha scritto:
Visto che è stato nominato vi propongo questo capolavoro interpretato da due geni.
P.s. Era il 1990 e ancora oggi: Prima pagina venti notizie ventuno ingiustizie e lo Stato che fa si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità
Grande woods!
Per onorare uno dei più grandi cantautori-poeti italiani consentitemi di bissare con la ballata de Il Pescatore.
Questo brano fu oggetto del mio attento studio musicale (insieme ai tre padri dell'architettura melodica della musica leggera moderna, in ordine temporale: Modugno, Battisti, Rino Gaetano), poiché esempio stupendo di come la musica può, non solo accompagnare la poesia, ma pure esaltare la sua vena, sottolineandone la dolcezza.
Matteo Borsani e Luca Maciacchini, in Anima salva (pp. 61-62) descrivono meglio di me il concetto: "È una delle ballate più emblematiche del De André, per così dire, primordiale, una sorta di manifesto per i personaggi "fuori", cui si contrappone una volta di più la legge. L'incontro tra l'assassino e il pescatore avviene in maniera casuale e si consuma rapidamente, senza cerimonie e commenti, quasi nell'indifferenza; ma un'indifferenza di solidarietà e di sincerità che esulano dai comuni rapporti umani. L'assassino si qualifica subito per quello che è e manifesta i propri bisogni primari senza cortesie o diplomazie. La reazione dell'interlocutore è sorprendente: esaudisce i desideri dell'assassino senza paura, senza far domande e senza far questione di principio, come fosse naturale aver a che fare con un omicida. Si riscoprono così le condizioni umane più semplici al di là di ogni convenzione e fanno capolino i ricordi dell'infanzia, dell'età dei giochi quando forse non c'era bisogno di trovare difese per far fronte al mondo. L'arrivo dei gendarmi, forse gli stessi che hanno impietosamente cacciato Bocca di rosa da Sant'Ilario, lascia impassibile il protagonista, che non si degna neppure di rispondere ed è già ripiombato nel suo sonno pomeridiano. La strofa finale coincide con quella iniziale e sta ad indicare un tempo non trascorso o comunque rimosso. Questa volta saranno i giustizieri a rimanere scornati perché non li si degna neppure di uno sguardo o di una risposta. Resta solo la specie di sorriso con cui il pescatore guarda sornione al mondo con l'aria di chi sa come. La struttura musicale è molto semplice: tre accordi su tutto il brano, una linea melodica senza virtuosismi che percorre quasi tutti i gradi della scala della tonalità d'impianto e un interessante gioco di chitarre, due acustiche in funzione di accompagnamento e una elettrica che risponde alla voce della strofa. Le strofe sono separate da una frase musicale fischiata, a lasciare un momento di respiro alla narrazione. Ci sarà da sorprendersi una decina d'anni più tardi con la versione live di questo brano per gli stravolgimenti strumentali creati dall'arrangiamento della P.F.M.
A tale proposito.......se siete interessati...........vi propongo le due versioni: quella originale e quella con l'arrangiamento dei PFM. A mio parere con i PFM, sebbene gruppo a cui si deve il merito dell'introduzione della musica elettronica in Italia (furono i primi ad usare il Moog), si perde l'esaltazione della parte poetica. Ma forse dipende dal gusto personale.
e per fortuna che è solo .................... Ingegnere.