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"Il generale veramente eccellente è colui che cerca la vittoria prima della battaglia: non è bravo colui che cerca il combattimento prima della vittoria. Così un esercito vittorioso è tale prima ancora di combattere, mentre un esercito destinato alla sconfitta si batte senza speranza di vittoria."

 

 Le notizie di jara

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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeMer 1 Dic 2010 - 21:27

Il colore della crisi


di Marco Zatterin

Cosa fare per battere la speculazione? Colpire la finanza cattiva, sanare le differenze fra le economie della moneta unica, consolidare l'euro con più Europa. E magari stare più zitti..


Giorni fa, a un giornalista che gli chiedeva delle possibili difficoltà che l'Italia avrebbe potuto incontrare per colpa dell'alto debito in questa speciale e delicata fase speculativa dei mercati , il ministro Tremonti ha risposto "lo so che lei vuole il tracollo, ma sarà deluso perché il tracollo non ci sarà".

Ieri sera il leghista nuovo Roberto Cota ha definita "politica" l'analisi piuttosto banale di un operatore finanziario che ricordava come l'Italia fosse un possibile bersaglio per colpa dell'elevato debito, della bassa competitività, della crescita ridotta e dell'instabilità politica. Ha espresso proprio questo concetto il carroccista sabaudo: "E’ un giudizio politico".

Si possono fare dietrologie in ogni circostanza, ma non si può dimenticare che l'unica molla della speculazione è guadagnare più denaro. In giro c'è gente che speculerebbe contro la mamma, figuriamoci se lasciano stare il Portogallo, la Spagna o l'Italia.

Domenica l'Europa ha dato il metadone al tossico irlandese e progettato un istituto di disintossicazione permanente che entrerà in funzione nel 2013. Per la dipendenza e la droga di queste ore non ha fatto nulla.

I mercati speculano sulle differenza fra i sedici stati della unica moneta europea.

La domanda è: "Perché dovrebbero smettere di farlo?".

La risposta è, "ora come ora, non hanno motivo per smettere".

Guardando avanti, si possono fare tre cose, tutte insieme se possibile.

1. agire con serietà sugli equilibri e sulle regole dei mercati finanziari, colpendo sul serio ( e non per finta) i comportamenti furbetti. Occorrono norme nuove severe, quelle stesse che i britannici fanno di tutto per impedire. L’impressione lasciata dalla soluzione irlandese è che il conto la pagheranno i lavoratori e non le banche. Anche perché la maggior parte dei mariuoli finanziari dell’ex tigre celtica sono a piede libero, ricchi e attivi in altre istituzioni. Io vorrei vederli stangati. Sono loro i responsabili. Devono pagare.

2. bisogna fare ordine nei conti pubblici e lavorare sulla sostenibilità delle casse dei Tesori. Questo richiede politiche serie e decise. Magari rinunciando ai cacciabombardieri americani in cambio di investimenti in ricerca o nell’università, per un futuro di sviluppo e pace, tanto la guerra la faranno gli altri perché noi non siamo capaci. Va detto per tutta l’Europa. Va detto per l’Italia. Qui ha ragione Tremonti nel sottolineare che il nostro debito non è grave come sembra. Il problema è l’insieme dei problemi. Serve rigore e ordine finanziario. Così per eliminare gradualmente in tutta l’area euro le differenze su cui gioca la speculazione. E, visto che questa gioca soprattutto sulle aspettative, basterebbe solo dimostrare di farlo davvero. Costa, ma rende.

3. Serve più Europa se si vuole l’Europa. Una quasi federazione delle politiche di bilancio, per dirla con Trichet, un gigante di cui sentiremo la mancanza. Comunitarizzare almeno una parte del debito, gestire insieme le emissioni. Far vedere che dietro a una moneta c’è una politica, o quasi.

Mica semplice, in un mondo in cui c’è ancora gente che rimpiange la lira come io rimpiango il vinile. E c’è una classe politica in quasi tutto il continente per la quale domandi è un altro giorno e anche un altro mondo.

Se avessimo ancora la nostra cara vecchia moneta, oggi vivremmo in uno scenario da inizio anni novanta, quando il cambio lira-franco belga aumento dell’80 per cento in due anni. Ne guadagnerebbe il nostro export, unico beneficio vero. Le imprese venderebbero di più, ma una parte dei guadagni sarebbe erosa dalle materie prime alle stelle.

Visto che il debito non sarebbe diminuito in questi anni, ne avremmo probabilmente di più perché il costo del denaro sarebbe a livelli irlandesi. Posso immaginare che il benchmark dei tassi per il servizio della finanza pubblica sarebbe ancora la Germania, nei confronti della quale abbiamo un differenziale a dieci anni di due punti oggi con la moneta unica. Fuori dall’euro, sarebbe doppio, triplo o chi lo sa.

Il risultato sarebbe l’inflazione, l’unico nemico che l’euro ha veramente sconfitto in questi anni dieci anni. Perché è vero quel che qualcuno ricorda, cioè gli aumenti ingiustificati avutisi all’inizio per colpa dei governi e dei commercianti furbini, ma nel complesso, il deflatore è rimasto sotto al 2 per cento nella maggior parte delle occasioni. Invece che al due saremmo al 6 o forse di più. E come diceva il manuale di Economia uno, l’inflazione erode i salari e colpisce sopratutti i ceti più deboli. Quelli che non possono aumentare i prezzi giorno dopo giorno.

Nessuna personadegna può augurarsi il tracollo del proprio paese. Per questo si deve ben tenere a mente che il non euro non conviene tanto quanto conviene l’euro.

Bisogna allora tenrare di realizzare le tre cose di cui sopra e non pensare che il solo dubbio sulla stabilità significhi ambire all'autodistruzione. I dubbi possono rafforzare le certezze e la voglia di battere la crisi non ha colore come la crisi stessa. Se così fosse, anche il sottosegretario Letta – che ieri ha ammesso con lucidità che abbiamo dei problemi – sarebbe un fan del tracollo. Occorre agire bene e con decisione adesso. Tutti insieme per il futuro di tutti. Risanare, unirsi nel colpire i cattivi. Per impedire che i cattivi colpiscano tutti noi. Ed evitare che a pagare siano in particolar modo i più buoni.

ps. Mi è piaciuto Trichet che ieri ha chiesto "disciplina verbale" ai governi europei. Speriamo che a Berlino abbiano sentito...


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=113&ID_articolo=897&ID_sezione=&sezione=
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeGio 9 Dic 2010 - 17:44

Madoff: liquidatore pretende oltre 1 mld da 7 grandi banche

400 mln da Citi e Natixis, accuse anche a Merrill, Bbva, Nomura


Madoff: liquidatore pretende oltre 1 mld da 7 grandi banche (ANSA) - MILANO, 9 DIC - Irving Picard, il liquidatore dei fondi Madoff, ha citato in giudizio 7 colossi bancari internazionali chiedendo complessivamente piu' di un miliardo di dollari sulla base di una loro presunta corresponsabilita' nel crac del gruppo del finanziere americano. Le banche citate sono Citibank, Natixis, Merrill Lynch, Nomura, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Fortis e Abn Amro. Citigroup e Natixis sono destinatarie delle richieste piu' consistenti: 425 e 400 mln di dollari. Salgono cosi' a oltre 34 miliardi di dollari le richieste di risarcimento avanzate da Picard a banche, feeder fund, investitori, parenti di Madoff ed ex dipendenti del gruppo, sulla base della convinzione che abbiano contribuito o tratto profitto dalla truffa messa in piedi dall'ex presidente del Nasdaq. Le piu' consistenti sono state recapitate a Hsbc (9 miliardi), Jp Morgan (6,4 miliardi) e Ubs (2,5 miliardi). Al momento il liquidatore, che ha tempo fino all'11 dicembre per presentare le richieste di risarcimento, ha recuperato 2,5 miliardi di dollari.
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeLun 13 Dic 2010 - 19:38

Ocse, il superindice sale a 102,6
ma per l'Italia "segnali di rallentamento"


Va meglio per Russia, Stati Uniti, Cina e Francia. In tutta l'area euro ancora rischi. L'Organizzazione parla di "ripresa moderata" e della necessità di "dettagliati e credibili piani di rentro pluriennali e altre misure" per "ridurre l'indebitamento". Ma anche di "agenda di riforme orientata al futuro"

Ocse, il superindice sale a 102,6 ma per l'Italia "segnali di rallentamento"
ROMA - Dopo una fase di indebolimento nei mesi passati, ora la ripresa economica tra i Paesi avanzati si sta "stabilizzando", afferma l'Ocse sulla base degli ultimi risultati del suo superindice previsionale, che a ottobre sale a quota 102,6, rispetto a 102,5 di settembre. Ma il dato non è omogeneo: per l'Italia, così come per Canada e India, "restano evidenti segnali di indebolimento", mentre su Russia, Stati Uniti, Cina e in una certa misura sulla Francia si sono evidenziati miglioramenti rispetto al mese precedente. In generale il composite leading indicator oltre al progresso di 0,1 punti a ottobre rispetto a settembre ha segnato su base annua un aumento di 3,3 punti.

Sui vari Paesi, questo è il dettaglio delle variazioni del superindice: per Italia, Canada, Germania e Giappone -0,1%, per l'India -0,2%. Stati Uniti +0,3%, Cina +0,6%, Francia +0,1%. L'unico Paese, infine, per il quale l'Ocse parla di "espansione" è la Russia (+0,7%). Per il Brasile (-0,3%), infine, si parla di "rallentamento".

L'area euro. Nel suo rapporto sull'area euro, l'Osce scrive che nei sedici Paesi della moneta unicaè in corso una "moderata ripresa", ma "i rischi rimangono". E sottolinea che "il consolidamento fiscale per stabilizzare i conti pubblici è la priorità". "I deficit dovrebbero essere ridotti" attraverso "dettagliati e credibili piani di rientro pluriennali", spiega l'Organizzazione di Parigi,
e "altre misure dovrebbero essere adottate per ridurre l'indebitamento a un livello più prudente".

Per i Paesi dell'area euro con un debito che supera il 60% del Pil, "dovrebbe essere adottata una appropriata definizione operativa della riduzione del debito", suggerisce Ocse auspicando che venga finalmente "applicato con efficacia" il criterio del debito del Patto di stabilità e crescita europeo. D'altra parte, "sarà necessario un grosso sforzo di consolidamento del debito" per soddisfare gli impegni del Patto, e "in molti Paesi servirà una posizione di bilancio rigorosa per molti anni per poter tornare a livelli prudenti di debito".

Eurolandia si conferma orientata a una ripresa economica "moderata", si legge nel rapporto, che prevede tassi di crescita del Pil tra l'1,5 e il 2 per cento nei prossimi due anni. Ma questo mentre la situazione resta sottoposta a "rischi", dopo che a seguito della recessione globale l'unione valutaria ha anche subito una crisi sui titoli di stato di alcuni Paesi. Al tempo stesso l'insorgere di "ampi squilibri economici, di bilancio e finanziari" tra Stati della regione "richiede una agenda di riforme orientata al futuro".

Pessima la situazione dell'occupazione: il tasso di disoccupazione nella zona
euro è infatti aumentato rapidamente e si è stabilizzato "appena sotto il picco storico di metà anni '90", sottolinea l'Ocse. L'aumento della disoccupazione è stato "molto forte in alcuni Paesi in deficit, dove gli squilibri economici e finanziari si stanno aggiustando". Tuttavia, secondo l'organizzazione di Parigi, il mercato del lavoro si sta stabilizzando. "La complessiva solidità del mercato del lavoro - si legge nel rapporto - potrebbe suggerire che le riforme strutturali del passato hanno aiutato a rendere i mercati del lavoro più flessibili e robusti".

Secondo l'Ocse, pertanto, per rimettere l'Eurozona su un percorso di crescita più forte bisogna innanzitutto "migliorare la disciplina di bilancio" tramite riforme alle regole comunitarie sui conti pubblici, e creando "consigli nazionali" responsabili di questo settore. Va inoltre "aggiornata la normativa sul settore finanziario", prosegue lo studio, e bisogna anche procedere a "ampie riforme sui mercati di lavoro e produzione di beni, volte a rafforzare la crescita e la competitività". Nell'attuale clima di incertezza che permane sui bond statali dell'area, "attuare queste riforme contribuirebbe a ripristinare la stabilità", conclude l'Organizzazione.

L'Ocse rileva inoltre che anche nel complesso dei Paesi dell'Unione europea le banche "hanno sottostimato i rischi, con dotazioni di capitale inadeguati e una gestione della liquidità a volte carente". In questo quadro occorre mettere in pratica regole più forti "in linea con quelle di Basilea 3" e che "le attività delle banche di importanza sistemica dovrebbe essere monitorata con maggiore attenzione".

http://www.repubblica.it/economia/2010/12/13/news/ocse_13_dicembre-10132516/
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeGio 16 Dic 2010 - 7:59

http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/la-fiducia/notizie/15-12-berlusconi-allargamento-udc_4768407c-0822-11e0-b759-00144f02aabc.shtml

«MOLTI POSTI LIBERI» - Nel suo intervento mattutino il presidente del Consiglio precisa che «abbiamo diversi posti liberi nel governo e quindi possiamo rinforzare la squadra, ma non offriamo posti per convincere qualcuno: se vi sarà la disponibilità di altri gruppi parlamentari a partecipare al nostro progetto offriremo loro la possibilità di lavorare con noi anche in ruoli di governo». Un'apertura, dunque, ad eventuali rimpasti, come peraltro aveva detto anche lunedì nel suo intervento alle Camere, ma senza che vi sia uno smaccato do ut des. Chi vuole partecipare, è la sostanza, lo può fare senza pretendere nulla in cambio, poi chi lo meriterà potrà anche essere coinvolto direttamente nell'azione dell'esecutivo. Del resto, ci tiene a far notare Berlusconi, l’attuale governo va bene, anzi, «è la migliore squadra che l’Italia abbia messo in campo nell’era repubblicana».

affraid

Si, in effetti Togliatti e De Gasperi a confronto sfigurano...

Very Happy

Ma vatti a studiare la Storia va....!!
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeSab 18 Dic 2010 - 11:53

Wikileaks: Bank Of America Blocca Bonifici

(AGI (6507.TWO - notizie) ) Washington - La Bank of America ha bloccato i bonifici e ogni tipo di transazione verso Wikileaks. Il colosso americano, che potrebbe essere la banca al centro degli scottanti documenti di cui il sito ha preannunciato la pubblicazione, si e' unito cosi' agli altri istituti (MasterCard (NYSE: MA - notizie) , Visa e PayPal) che hanno deciso di togliere l'ossigeno all'organizzazione fondata da Julian Assange. Per tutta risposta, attraverso Twitter, Wikileaks ha esortato i suoi sostenitori titolari di conti presso la Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) a ritirare i propri soldi .
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeLun 20 Dic 2010 - 16:38

Lavoro: Istat, Un Quinto Dei Giovani Italiani Non Lavora Ne' Studia

Roma, 20 dic. - (Adnkronos) - Hanno fra i 15 ed 29 anni, sono oltre due milioni, pari al 21,1% dei giovani italiani, e non lavorano ne' studiano. Sono i cosiddetti 'neet' ('not in educatio, employement or training'). A fotografarli e' il "Rapporto sulla coesione sociale", diffuso oggi, frutto della collaborazione tra Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps), Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Istat.

La quota dei 'neet' e' poi maggiore fra le donne (il 24,4%) che fra gli uomini (18,2%), fra i 25enni-29enni (26,3%) che fra i 15enni-24enni (18,3%), nel Mezzogiorno (30,3%) rispetto al Centro (16,1%) ed al Nord (14,5%).
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeMer 22 Dic 2010 - 22:32

Fisco: Firenze, Agenzia Entrate Chiede 3 Mld Ad Aleotti Proprietario Della Menarini

Firenze, 22 dic. - (Adnkronos) - Oltre 3 miliardi di euro: e' quanto richiesto lunedi' scorso dall'Agenzia delle Entrate della Toscana ad Alberto Aleotti, l'87enne proprietario dell'azienda farmaceutica Menarini di Firenze. L'atto arriva a seguito di una verifica sul patrimonio personale di Aleotti, e non dell'azienda.

La Menarini e' sotto la lente di ingrandimento del fisco a seguito di un'inchiesta della Procura di Firenze, che indaga per truffa allo Stato e frode fiscale. Tra recupero di imposte non versate, sanzioni e relativi interessi, l'Agenzia delle Entrate ha calcolato in oltre 3 miliardi di euro la cifra che Aleotti dovrebbe pagare allo Stato italiano.

Il patron della Menarini non avrebbe dichiarato la costituzione di depositi di capitali all'estero. Inoltre, l'ufficio antifrodi dell'Agenzia delle Entrate avrebbe ritenuto inefficace lo scudo fiscale con cui Aleotti fece rientrare dai paradisi fiscali di Liechtenstein e Panama, nel 2003, 1 miliardo di euro. Tra recupero delle imposte evase sui redditi, interessi e sanzioni, la somma di debito nei confronti dello Stato e' calcolata quindi in 3 miliardi di euro. Aleotti ha ora un mese di tempo per ottenere una riduzione del debito o per rateizzarlo.
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeDom 26 Dic 2010 - 16:38

Federalismo: rischio stangata per Comuni

(ANSA) - ROMA, 26 DIC (Stoccarda: 864407 - notizie) - Rischio stangata per i Comuni con il nuovo fisco previsto dal federalismo fiscale. Secondo uno studio del Pd, la perdita di risorse per i servizi essenziali per i capoluoghi di provincia nel passaggio dai trasferimenti all'autonomia impositiva prevista dalla riforma e' pari a 445.455.041 di euro. I piu' tartassati saranno i napoletani dalla nuova imposta municipale unica, l'Imu, mentre il comune partenopeo perdera' il 61% delle risorse. Peggio andra' solo all'Aquila (ALAQU.NX - notizie) con un taglio del 66%.
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeGio 30 Dic 2010 - 9:36

Iraq, numero vittime civili il più basso da 2003 - studio

BAGHDAD, 30 dicembre (Reuters) - Il numero di civili iracheni uccisi in violenze quest'anno ha raggiunto il livello più basso dall'invasione guidata dagli Usa nel 2003, ma la diminuzione delle vittime rallenta mentre nel Paese sta mettendo radici un conflitto a bassa intensità. Lo dice uno studio del gruppo Iraq Body Count (Ibc) diffuso oggi.

Secondo il gruppo per i diritti umani al 23 dicembre 2010 il bilancio delle vittime civili in Iraq era di 3.976 morti, rispetto ai 4.680 del 2009. Ibc dice che la riduzione annuale del numero di morti violente è rallentata al 15%, rispetto al 50% e al 63% degli ultimi due anni.

"Preso nella sua interezza e considerato nel contesto degli anni immediatamente precedenti, il dato 2010 suggerisce la presenza di un persistente conflitto a bassa intensità in Iraq che continuerà a provocare la morte di civili a un tasso simile per gli anni a venire", dice l'Ibc nel suo studio annuale.

L'intensa carneficina confessionale tra i sunniti, un tempo al potere, e gli sciiti, che rappresentano la maggioranza della popolazione, si è attenuata in Iraq, ma gli estremisti islamici sunniti, gruppi legati al partito Baath dello scomparso dittatore Saddam Hussein, oggi fuorilegge, e le milizie sciite compiono attacchi quotidiani.

"Il trend annuale per il 2010 dà in qualche modo più speranza: la fine della 'missione di combattimento' Usa il 31 agosto 2010 è stata seguita da un immediato dimezzamento del numero di morti civili tra agosto e settembre, e i livelli sono rimasti bassi nei mesi autunnali", dice il rapporto, secondo cui Mosul, nel nord, e Baghdad, restano le due città più violente dell'Iraq.

I numeri forniti da Ibc - http://www.iraqbodycount.org/analysis/numbers/2010/ - sono più alti di quelle delle statistiche governative irachene.
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitimeGio 30 Dic 2010 - 9:37

Cuba: sapone e dentifricio fuori da razione mensile dopo 50 anni

L'AVANA, 30 dicembre (Reuters) - Il governo di Cuba, nel tentativo di risparmiare e di abituare i suoi cittadini a non ricorrere a sussidi, ha annunciato che eliminerà sapone, dentifricio e detergente dalla razione mensile di cibo e prodotti di consumo istituita subito dopo la rivoluzione.

L'ultimo taglio, annunciato ieri, della 'libreta' - la tessera annonaria - sarà effettivo dal primo gennaio, secondo la disposizione pubblicata dalla gazzetta ufficiale.

L'avviso dice che i prodotti verranno venduti nei negozi a prezzo fisso, da 5 a 25 pesos (da 17 a 85 centesimi di euro), diverse volte l'attuale prezzo sovvenzionato.

I cubani, che guadagnano in media poco più di 15 euro al mese, si lamentano delle loro condizioni economiche e molti hanno espresso preoccupazione per la diminuzione dei generi sovvenzionati.

Il governo comunista cubano aveva già tagliato generi quali le patate e le sigarette dalla tessera di razionamento, creata per combattere la fame dopo la rivoluzione del 1959 che portò Fidel castro al potere, e con la successiva imposizione dell'embargo da parte degli Usa.

L'attuale presidente, Raoul Castro, fratello minore di Fidel, ha lanciato una campagna per tagliare le spese statali e abituare i cubani a pagare direttamente, anche se le cure sanitarie e l'istruzione resteranno gratuite, e ha deciso il taglio di 500mila posti di lavoro nell'amministrazione statale nei prossimi mesi.
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MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 34 Icon_minitime

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