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"Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà."
"Il generale veramente eccellente è colui che cerca la vittoria prima della battaglia: non è bravo colui che cerca il combattimento prima della vittoria. Così un esercito vittorioso è tale prima ancora di combattere, mentre un esercito destinato alla sconfitta si batte senza speranza di vittoria."

 

 Reportage ..... dall'Universo.

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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeLun 12 Lug 2010 - 18:33

condivido tutto ... Lo comprerò...
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeMar 13 Lug 2010 - 10:16

Ciao Delfina, è sempre un piacere leggerti e mi sento onorata e felice ke tu "mi legga"....anzi ti confesso, spero proprio ke qualcuno dei miei articoletti servano almeno un po' ad allietare e far "passare" meglio il tempo agli illustri ospiti della nostra infermeria..... Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_razz Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_sunny
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeMar 13 Lug 2010 - 15:54

Ciao tipheret..... io mi sento un nulla rispetto al tuo eclettismo enciclopedico... Ho interessi molto più banali e semplici rispetto ai tuoi.... a volte faccio fatica a comprendere tutte le sfumature degli articoli che posti.....spero di conoscerti di persona un giorno e sono felice che in questo periodo tu sia più presente sul forum... Il forum ci può solo guadagnare con una profumata e fragrante presenza femminile di tale spessore.... un abbraccio...

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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeGio 15 Lug 2010 - 20:20

pesc62e ha scritto:
Ciao tipheret..... io mi sento un nulla rispetto al tuo eclettismo enciclopedico... Ho interessi molto più banali e semplici rispetto ai tuoi.... a volte faccio fatica a comprendere tutte le sfumature degli articoli che posti.....spero di conoscerti di persona un giorno e sono felice che in questo periodo tu sia più presente sul forum... Il forum ci può solo guadagnare con una profumata e fragrante presenza femminile di tale spessore.... un abbraccio...


Delfina ma che dici, ognuno ha i suoi interessi, non esistono interessi banali.... e credimi il tuo apporto a questo forum è di gran lunga maggiore e migliore del mio..... Piacerebbe anke a me conoscerti di persona, ne sarei felice..... magari capiterà.... e grazie mille dei bellissimi complimenti ke mi fai, troppo carina! Ricambio di cuore l'abbraccio! sunny


Ultima modifica di Tipheret il Gio 15 Lug 2010 - 22:13 - modificato 1 volta.
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Tipheret
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeGio 15 Lug 2010 - 21:15

La genesi Maya e le analogie con le leggende sumere


Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 34075_10


Il Popol Vuh, antichissimo testo mitologico mesoamericano, spiega come gli dei giunsero sulla Terra e forgiarono l’uomo: creato per servire, divenne troppo simile a loro. Le analogie con le leggende sumere.

Imponenti montagne torreggiano al di sopra della lussureggiante giungla messicana. Tra il verde, incredibili bassorilievi e statue in pietra si ergono maestose, illustrando favolosi miti del passato e future profezie.
Il Messico possiede una narrativa folkloristica e un corpus mitologico unici al mondo, corroborati dalla più impressionante serie di città, monumenti e bassorilievi mai sviluppati da una civiltà occidentale non europea. Nell’epoca precolombiana il Messico aveva visto la fioritura di importanti gruppi etnici, come quelli degli Olmechi, dei Chichimechi, dei Toltechi e degli Aztechi. Nella penisola dello Yucatàn si era anche sviluppato il "Nuovo Impero" Maya, strutturato in una sorta di federazione denominata "Mayapàn". Ancora oggi, il Messico sembra avvolto da un’aura mistica, in cui sacro e profano, realtà e leggenda si fondono. E tutto diventa possibile.

INGEGNERIA GENETICA ET
"La superficie della Terra non era ancora apparsa. V’erano solo il placido mare e la grande distesa di Cielo... tutto era buio e silenzio".
Così inizia il Popol Vuh, il libro sacro dei Maya Quiché che narra degli albori dell’umanità. Solo il Creatore (Gucumatz) e la Creatrice (Tepeu) erano nell’acqua, "circondati dalla luce". Essi si incontrarono e parlarono a lungo e alla fine presero la decisione di creare l’uomo prima dell’alba, aiutati dal dio supremo Huracàn, il Cuore del Cielo. Gucumatz e Tepeu - verosimilmente delle entità extraterrestri - fecero emergere la terraferma dalle acque e presto le montagne e le valli si ricoprono di boschi ed erba. Poi vennero creati anche gli animali e Gucumatz e Tepeu chiesero loro di lodare e benedire i nomi degli déi, del Cuore del Cielo e del Cuore della Terra. Ma gli animali, ahimé, difettavano di linguaggio: "essi non possono pronunciare i nostri nomi, questo non è un bene". Gli ET decisero allora di creare l’uomo, probabilmente attraverso un intervento di ingegneria genetica: "Proviamo ancora! L’alba si avvicina, facciamo colui che ci nutrirà e ci sosterrà. Creiamo degli esseri obbedienti".
In queste parole traspare il vero intento - tutt’altro che generoso - dei "Creatori" alieni: quello di costruirsi degli abili schiavi. Così dalla Terra e dal fango fecero la carne dell’uomo, ma non andava bene: si squagliava, era molle, non si muoveva bene, non aveva forza e cadeva spesso. La sua testa era ciondolante e la sua vista confusa. Inoltre, benché parlasse, era privo di intelligenza.
"Le nostre creature non sono in grado di camminare né di moltiplicarsi. Proviamo ancora", dissero i creatori. Così distrussero gli esseri di fango. Allora per realizzare le nuove entità usarono il legno (probabilmente è un simbolismo dei diversi materiali chimici usati negli esperimenti genetici). Le creature lignee si muovevano e procreavano, ma non avevano intelligenza. La loro pelle era gialla, la carne secca, non avevano sangue né sudore, erano privi di forza e, non ricordando chi fossero i loro creatori, si rifiutavano di adorarli. Questi "furono i primi uomini che popolarono la Terra in gran numero". Ma l’"Iras Dei" non si fece attendere: "un diluvio fu suscitato dal Cuore del Cielo, che si abbatté sulle teste delle creature di legno". Una pesante resina cadde dal cielo, la faccia della Terra si oscurò e tutti gli esseri lignei perirono sommersi dal diluvio.

LA CREAZIONE DELL'UOMO
Infine, appena prima dell’alba (perché il Sole ancora non c’era), la razza umana venne creata usando del mais bianco e mais giallo.
"Non nacquero da donna... Essi furono generati dalla Creatrice e dal Creatore. Solo per un miracolo, per mezzo dell’incantesimo, furono creati...".
È chiaro che il Popol Vuh vuole sottolineare il fatto che non si trattò di una nascita "naturale". Finalmente l’ingegneria genetica aliena dà i risultati sperati.
Furono quattro i primi uomini creati dagli déi: Balam-Quitzé, Balam-Acab, Mahucutah, Iqui-Balam. Questi poi si unirono carnalmente a quattro donne, create artificialmente per loro: da esse nacque la stirpe degli uomini.
Il Popol Vuh descrive questi primi esseri umani come davvero speciali: "furono dotati di intelligenza, potevano vedere lontano, riuscivano a sapere tutto quel che è nel mondo. Quando guardavano, contemplavano ora l’arco del cielo ora la rotonda faccia della Terra..." (i Maya sapevano anche che la Terra era sferica, dunque).
Contrariamente ai loro predecessori, gli esseri umani ringraziarono sentitamente gli dei per averli creati. Ma anche stavolta i creatori si indispettirono. "Non è bene che le nostre creature sappiano tutto e vedano e comprendano le cose piccole e le cose grandi".
Gli dei tennero dunque consiglio: "Facciamo che la loro vista raggiunga solo quel che è vicino, facciamo che vedano solo una piccola parte della Terra! Non sono forse per loro natura semplici creature fatte da noi? Debbono forse anch’essi essere dei? Debbono essere uguali a noi, che possiamo vedere e sapere tutto? Ostacoliamo dunque i loro desideri... Così i creatori mutarono la natura delle loro creature. Il Cuore del Cielo soffiò nebbia nei loro occhi, e la loro vista si annebbiò, come quando si soffia su uno specchio. I loro occhi furono coperti, ed essi poterono vedere solo quello che era vicino, solo quello che ad essi appariva chiaro".

NATI PER ESSERE SCHIAVI
Esistono nel Popol Vuh moltissimi paralleli con le leggende sumere riportate da Zecharia Sitchin e persino con i racconti biblici. Secondo i Sumeri, gli "dei" Nephilim provenienti dal pianeta Nibiru tentarono di creare geneticamente degli uomini che li servissero e li adorassero. Dopo alcuni tentativi vi riescono, ma l’uomo è troppo simile a loro, troppo intelligente: come recita il Popol Vuh, possono "vedere le cose lontane" (una specie di remote viewing?) e "comprendere la natura delle cose", forse una sorta di telepatia o capacità di visualizzare le aure energetiche degli esseri viventi. Persino le leggende bibliche inerenti la cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden si riferirebbero a questo: il "peccato originale" sarebbe stato l’essere diventati troppo simili agli "dei", che invece li volevano schiavi. Dopo che Adamo ed Eva assaggiarono il frutto proibito, "il Signore Dio disse: ecco, l’uomo è diventato come uno di noi". A parte il plurale (l’originale recava "gli Elohim" e non "Dio"), dal testo traspare la preoccupazione di chi vede la propria supremazia messa in discussione. I Nephilim allora tolsero agli uomini tali capacità, rendendoli mentalmente "limitati", malessere che ci affligge tutt’ora. Per il contattato Alex Collier, gli alieni ci resero "stupidi" modificando il nostro DNA per poterci controllare meglio e per impedire eventuali ribellioni.
Secondo il Popol Vuh, molti uomini vennero generati, ed essi si moltiplicarono nell’oscurità e nel freddo. Infatti non erano ancora stati fatti né il Sole né la luce: "non ci abbandonate, o dei che siete in Cielo e in Terra! Fate venire l’alba, fate venire il giorno!"; pregavano i Maya Quiché. Ci furono delle lotte per il possesso del fuoco tra gli uomini, poiché il segreto della sua accensione era noto a pochi. Probabilmente la Terra era collocata in un’orbita tanto distante dal Sole che esso non era neppure visibile, oppure il tempo di rivoluzione del pianeta era uguale a quello della sua rotazione, al che una parte di esso (incluso il Sud America) era sempre in ombra. Infine "sorse il Sole, e l’umida e fangosa superficie della Terra si asciugò all’istante. Il suo calore era insopportabile: certamente non era lo stesso Sole che vediamo ora".

I VINAC-CAR, GLI UOMINI PESCE MAYA
Un mondo senza Sole, un mondo buio e freddo, in cui il possesso del fuoco conferiva un’autorità quasi divina: ecco il mondo primevo dei Maya Quiché. Si comprende dunque perché i popoli amerindi avessero una tale adorazione per il Sole e perché compissero, sulle loro piramidi, rituali così crudeli e elaborati per mantenerlo acceso. Nella loro memoria ancestrale permaneva la consapevolezza che la presenza dell’astro diurno nel cielo non era scontata o certa. Ma chi o cosa provocò tali sconvolgimenti planetari? Fu forse l’arrivo nelle nostre vicinanze del 10° pianeta del sistema solare, quello che i Sumeri chiamavano Nibiru? Forse.
Anche la fine dei quattro patriarchi Maya fa pensare: i primi esseri creati dall’ingegneria genetica extraterrestre, sentendo che la loro ora era giunta, salirono sulla cima del monte Hacavitz. Ma non morirono: svanirono invece nel nulla, una volta in cima. "Non furono sepolti dalle mogli né dai figli, perché non furono più visti quando disparvero". Chi li prese? Forse un teletrasporto alieno? Certo, dopo tante fatiche in laboratorio, gli ET avranno voluto tenersi il frutto del loro lavoro. Il parallelo tra mitologia sumerica e Maya non finisce qui: alcune divinità Maya venivano definite "Vinac-car", ossia uomo pesce, dato che sorgevano dalle acque. E ancora oggi, nei bassorilievi sumerici, sono visibili i loro dei, mezzi uomini e mezzi pesci.

L'ATTESA DI QUETZALCOATL
Gli Aztechi, un popolo che nel XVI° secolo vantava eserciti di migliaia di uomini, in salute e armati di lance e frecce, nonché una civiltà sofisticata ed evoluta, con città dotate di impianti fognari e acqua corrente, furono annientati da un centinaio di soldati spagnoli o poco più, malati, sporchi e male armati. Come fecero? Semplice: gli Aztechi erano convinti che Hernàn Cortés fosse la reincarnazione del loro dio Quetzalcoatl, alla cui descrizione corrispondeva perfettamente. Molte leggende locali infatti parlavano di Quetzalcoatl, un dio che anticamente insegnò ai loro antenati i rudimenti della civiltà (scrittura, semina, riti) e che al momento di ritornare in cielo giurò loro che un giorno sarebbe tornato. E Quetzalcoatl doveva somigliare davvero agli uomini di Cortés: era barbuto, aveva la pelle bianca ed era rivestito da un’armatura brillante color argento. È un dato statistico che i testimoni di incontri ravvicinati con alieni (siano essi Grigi, Nordici o EBE) nel 50% dei casi affermano che gli ET indossavano una tuta argentea simile a metallo leggero. Era questo il vero aspetto di Quetzalcoatl? E se qualcuno obbiettasse che di extraterrestri barbuti oggi se ne vedono pochi, ricordiamo che nei bassorilievi sumeri di cui parlavamo prima gli dei venivano rappresentati sempre con fluenti barbe.

I "DANZANTES" E GLI SCIAMANI DI CASTANEDA
Altro punto di riflessione sono le caste guerriere di Aztechi e Maya. Nel Messico precolombiano vigevano i clan dei guerrieri-aquila e dei guerrieri-giaguaro, mentre per quanto ci è dato sapere i culti legati al serpente arcobaleno (il dragone) o agli insetti non sfociarono nell’instaurazione di caste guerriere. Chi erano gli Uomini-Giaguaro e gli Uomini-Aquila? Erano loro i guerrieri che combattevano secondo l’antica tradizione sciamanica dell’"agguato" di cui parlava Castaneda? Raffiguravano così forse loro i guerrieri-sciamani scolpiti nei bassorilievi mesoamericani chiamati "Danzantes"?
Secondo il Popol Vuh, i quattro patriarchi creati "per incanto" dagli dei avevano altrettanti simboli totemici dipinti sui loro mantelli: un Giaguaro, un’Aquila, e Insetti (Calabroni e Vespe). Il mito non parla di simboli associati al quarto uomo, ma in un passo successivo del Popol Vuh, Balam-Quitzé crea un quarto mantello che lascia in eredità ai figli: il Pizom-Gagal, la "Forza Legata", la cui forma "era invisibile perché il manto era avvolto e non poteva essere aperto". Animali incredibilmente simili a quelli che, secondo i racconti biblici, apparivano raffigurati sui "carri di fuoco" di Jahvé: Leone, Aquila, Toro, Uomo. Simboli che sono precisi riferimenti alle costellazioni. Dividendo lo zodiaco in 360°, le costellazioni di Leone, Aquila, Toro e Acquario (che simboleggia l’uomo) risultano distanziate fra loro di 90°, formando una specie di croce celeste. Che si trattasse di un sistema di mappatura stellare usato da alcune razze ET? Ancora oggi i nativi americani, durante le loro cerimonie, salutano le quattro direzioni, mentre in oriente i Cinesi dividevano il cielo notturno in settori, governati da altrettanti animali: Tigre, Fenice, Drago e Guerriero Nero.

I CONTATTI DI CARLOS DIAZ
Il Messico rimane ancora oggi una terra ricca di fascino e mistero. Nei cieli di Mexico City vengono sovente avvistati e filmati oggetti volanti, mentre a Tepoztlan Carlos Diaz afferma di avere avuto diversi incontri con creature di altri mondi. Le sue foto di UFO restano fra le più affascinanti.
"A vederli, gli ET sembrano uomini e donne come noi: statura media, capelli castani - afferma Diaz - anche questi esseri sono stati molto vicini all’autodistruzione in passato, ma sono riusciti a correggere il tiro e a compiere i passi decisivi per evitare il disastro. Mi hanno detto che noi possiamo imitare il loro esempio, per il bene nostro e delle generazioni future".
Ascoltando queste parole viene da pensare che forse, dopo millenni, Quetzalcoatl è tornato davvero dal suo popolo.

Fonte: Edicolaweb
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeDom 18 Lug 2010 - 13:55

I tunnel lunari potrebbero riservare sorprese



Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 34505_138943306134814_113716491990829_288121_7930486_n



Fonte: Dita di Fulmine

Ecco che le caverne lunari tornano alla ribalta. Il Lunar
Reconnaissance Orbiter della NASA ha scattato diverse immagini di
caverne profonde centinaia di metri. "Potrebbero essere ingressi a
meraviglie geologiche"
afferma Mark Robinson, della Arizona State
University. "Crediamo che i buchi giganti siano aperture che si sono
formate quando sono collassati i soffitti di condotti lavici
sotterranei".

Le prime fotografie di questi "buchi" sono state scattate dalla sonda
giapponese Kaguya. Dopo l'interesse che queste formazioni hanno
suscitato, si è deciso di puntare la telecamera ad alta risoluzione
dell' LRO per ottenere ulteriori dettagli sugli ingressi di queste
caverne e sul territorio che li circonda.

L'esistenza di questi tunnel era già stata proposta agli inizi degli
anni '60. Erano stati ipotizzati dei condotti lavici sotto la
superficie lunare, basandosi sulle fotogragie di centinaia di canali
che solcano la superficie lunare.
"E' eccitante che abbiamo confermato questa idea" sostiene Robinson.
"Kaguya e LROC hanno dimostrato che queste caverne sono lucernari di
tunnel lavici,
per cui sappiamo che questi tunnel possono esistere
intatti, anche solo parzialmente, per qualche miliardo di anni".

Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 34780_138943356134809_113716491990829_288122_5197964_n




I tunnel lavici della Luna si sono formati quando lo strato
superficiale del flusso di lava emesso da un vulcano ha iniziato a
solidificarsi, mentre la lava continuava a fluire sotto terra.
Lo strato solidificato superiore ha isolato la lava sottostante, un
meccanismo ben noto sulla Terra e che varia dal semplice condotto ad
una intricata rete di labirinti sotterranei, che si estendono per
chilometri.

"I tunnel offrono un perfetto scudo contro le radiazioni, ed un
ambiente termico estremamente favorevole"
sostiene Robinson. "Una volta
che si scende di due metri sotto la superficie della Luna, la
temperatura rimane costante tra i -30 ed i -40 °C".
Anche se questa temperatura può sembrare estrema, è molto meglio
dell'escursione termica che si sperimenta sulla superficie: da +100°C a
-150°C. E per le future missioni umane permanenti sulla Luna, queste
caverne potrebbero rappresentare l'habitat ideale per le basi lunari.

"Non possiamo dire dove portino questi ingressi" spiega Paul Spudis,
del Lunar and Planetary Institute. "Per scoprirlo con certezza,
dobbiamo andare sulla Luna e fare della speleologia. Ho avuto le mie
sorprese nell'esplorazione delle caverne. Anni fa stavo aiutando a
mappare un flusso lavico alle Hawaii. Abbiamo trovato un set di
aperture, come questi ingressi lunari. E si è scoperto che si trattava
di un nuovo sistema di caverne mai scoperto dalle foto aeree".
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeDom 18 Lug 2010 - 17:05

11 Luglio 2010
Rosetta sorvola Lutetia
di Luigi Morielli - Fonti: ESA, Astroworld
Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Blank
Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 TestoSabato 10 luglio la sonda europea Rosetta ha volato a meno di 3'200 chilometri dall'asteroide Lutetia. Si tratta di un'occasione bonus aggiunta alla raccolta scientifica di questa sonda durante il suo viaggio per incontrare una cometa nel 2014.

Lutetia era praticamente sconosciuto prima del flyby e gli scienziati contavano su Rosetta per migliorare la conoscenza delle sue dimensioni, la composizione chimica e dell'origine. Questo incontro ha reso Lutetia il più grande asteroide visitato da vicino da un veicolo spaziale.
Le immagini mostrano che Lutetia è costellato di crateri, evidenziando i molti impatti subiti durante i suoi 4,5 miliardi di anni di esistenza. All'avvicinarsi di Rosetta, una depressione a forma di catino gigante che si estende per gran parte dell'asteroide è comparsa in vista. Le immagini confermano che Lutetia è un corpo allungato, con il suo lato più lungo di circa 130 km.

"Questa è esplorazione nella sua forma migliore", ha detto David Southwood, direttore scientifico dell'Agenzia Spaziale Europea per i Programmi Robotici. Gli ingegneri all'interno dell'European Space Operations Center in Germania hanno confermato che il flyby si è svolto come previsto raggiungendo il punto più vicino alle 1610 UTC. Ci sono voluti più di 25 minuti perché i segnali radio, viaggiando attraverso il Sistema Solare giungessero a noi da Rosetta, il che significa che il massimo avvicinamento si è effettivamente verificato alle 1544 UTC.

Il flyby di Rosetta è avvenuto a 3'162 km da Lutetia ad una velocità relativa di 53'900 chilometri all'ora. Si è inoltre verificato a più di 450 milioni di chilometri dalla Terra e si è svolto in poco più di un minuto. Ma le telecamere e gli altri strumenti avevano lavorato per ore e alcuni anche giorni prima. Poco dopo il massimo avvicinamento, Rosetta ha iniziato a trasmettere i dati a Terra per l'elaborazione.

I pianificatori della missione hanno aggiunto il flyby di Lutetia alla missione Rosetta da 1,2 miliardi di dollari come un'occasione per raccogliere dati aggiuntivi mentre la sonda volava verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. Nel 2008 la stessa sonda Rosetta ha visitato anche l'asteroide Steins, ma Lutetia, molto più grande, ha offerto molte più possibilità per l'osservazione.

"Dei due flyby asteroidali che siamo stati in grado di sfruttare lungo la strada verso la cometa, Lutetia è sempre stato il nostro obiettivo principale perché crediamo che questo ci fornirà le informazioni più preziose su come i pianeti si sono formati e in che stato si trovava il materiale durante questo periodo di formazione", ha detto Rita Schulz, scienziato del progetto Rosetta presso l'Agenzia Spaziale Europea.

Nonostante il suo diametro medio di oltre 95 km, la composizione minerale e la forma esatta di Lutetia erano ancora un mistero per gli scienziati prima della visita di Rosetta. Lutetia è stato scoperto nel 1852, ma le migliori foto dell'asteroide riprese dai telescopi sia sulla Terra che nello spazio mostrano solo un oggetto composto da pochi pixel.
L'ipotesi più probabile è che Lutetia sia un asteroide di tipo C, il che significa che ha attraversato relativamente intatto la maggior parte della storia del Sistema Solare che dura da 4,6 miliardi di anni. Gli asteroidi di tipo C sono scuri e ricchi di carbonio e molecole organiche. Gli scienziati credono che siano cimeli rimasti dalla formazione del Sistema Solare.
"Se risultasse che è un tipo C, cosa che tutti speriamo, allora abbiamo un grande oggetto che è piuttosto incontaminato e che ci mostra il Sistema Solare poco dopo la formazione dei pianeti", ha aggiunto Rita Schulz.

Ma alcune misurazioni suggeriscono che Lutetia possa essere ricco di metalli, quindi un asteroide di tipo M. Schulz ha detto che gli asteroidi metallici si sono formati dalla frattura di un corpo più grande e derivano da frammenti del nucleo.
"Non è possibile, non può essere sia un asteroide di tipo C che di tipo M, perché sono totalmente diversi", ha proseguito Schulz. "Questo è un enigma che possiamo risolvere solo visitando questo oggetto perché le indicazioni provenienti da tutte le osservazioni eseguite finora non sono definitive".
Il compito di Rosetta è stato quello di far luce su questi dubbi.

La sonda ha raccolto immagini di Lutetia nello spettro visibile, la mappa con la distribuzione dei minerali sulla sua superficie per mezzo degli spettrometri, ha cercato una eventuale sottile atmosfera e studiato le variazioni di temperatura sull'asteroide.

Il flyby di Lutetia per Rosetta è stata l'ultima tappa durante il suo viaggio di 10 anni dalla Terra alla Churyumov-Gerasimenko. Dal suo lancio nel 2004, Rosetta ha completato quattro manovre di gravity assist per indirizzarsi verso la cometa, tre delle quali sono stati flyby della Terra e uno di Marte.
Gerhard Schwehm, responsabile della missione Rosetta, ha detto che i tecnici a Terra passeranno il prossimo anno a mettere in letargo la sonda di 2'840 kg, imponendole un sonno profondo, che durerà circa due anni e mezzo, in grado di ottimizzare il consumo energetico. I controllori di volo attiveranno tutti gli strumenti scientifici di Rosetta entro la fine dell'anno per assicurarsi che siano efficienti prima della sospensione. Alcuni di essi riceveranno anche degli aggiornamenti software. "Mettere in ibernazione un veicolo spaziale per due anni è decisamente complesso ed occorre assicurarsi la possibilità di riattivarla di nuovo", ha detto Schulz.

Mentre Rosetta transiterà nel sistema solare esterno, le squadre di terra metteranno alla prova i suoi grandi pannelli solari in modalità a bassa intensità, una funzione speciale che aumenta l'efficienza del sistema di approvvigionamento energetico della sonda, anche se i pannelli raccoglieranno meno luce solare. I pannelli solari di Rosetta, lunghi 32 metri, forniscono una grande superficie di raccolta per convertire in elettricità la più debole luce solare.
Gli ingegneri prevedono anche una manovra di correzione a gennaio per mettere Rosetta sulla giusta rotta verso Churyumov-Gerasimenko. Quattro dei propulsori di Rosetta modificheranno la velocità della sonda di 2'844 km/h.
"Avremo in seguito un periodo molto tranquillo per il veicolo spaziale che ci permetterà di controllare tutti i sottosistemi per assicurarsi che tutto è a posto e funziona correttamente, e nel giugno metteremo finalmente Rosetta in modalità di sospensione", ha detto Schwehm.

Il controllo missione non prevede di svegliare Rosetta durante il letargo, in parte perché la sonda non avrebbe abbastanza elettricità per alimentare tutti i suoi sistemi contemporaneamente. "Non possiamo fare molto in quanto non avremmo abbastanza potenza per attivare tutti i sistemi e correggere eventuali problemi", ha concluso Schwehm. Un'altra grande correzione di rotta è prevista per la primavera del 2014, subito dopo la riattivazione di Rosetta e pochi mesi prima dell'arrivo dalla cometa.

Rosetta dovrebbe arrivare nei pressi di Churyumov-Gerasimenko nel maggio 2014 mentre si avvicina al Sole ed entrare in orbita attorno al nucleo, un corpo di soli 4 km di diametro. La sonda sgancerà poi il lander tedesco Philae che scenderà sulla superficie della cometa nel novembre 2014, da dove invierà immagini e dati per circa una settimana. Rosetta resterà con la cometa fino al 2015 durante il suo passaggio vicino al Sole, completerà la mappatura della superficie e osserverà le sue modificazioni man mano che si scalderà rilevando i composti emessi come il ghiaccio di acqua.

Immagine: Rosetta ha ripreso questa foto di Lutetia poco prima del massimo avvicinamento. Le immagini provengono dallo strumento OSIRIS, che combina una macchina fotografica a largo campo ed una a teleobiettivo. Al massimo avvicinamento, i dettagli visibili sono stati di 60 metri su tutta la superficie visibile di Lutetia. Fonte: ESA
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Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 QrLinks - Collegamenti:
http://www.esa.int/esaCP/Italy.html
http://astrogation.blogspot.com/2010/07/rosetta-sorvola-lutetia.html
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeDom 18 Lug 2010 - 23:17

Tipheret ha scritto:
Ciao Delfina, è sempre un piacere leggerti e mi sento onorata e felice ke tu "mi legga"....anzi ti confesso, spero proprio ke qualcuno dei miei articoletti servano almeno un po' ad allietare e far "passare" meglio il tempo agli illustri ospiti della nostra infermeria..... Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_razz Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_sunny


Report sublime.........decisamente sublime
L'ho scoperto solo ora
Lei Sergente Maggiore capo, mi ha colpito al cuore, conoscendo la mia passione.............questa per me è medicina autentica
Riesco a seguir poco pure questa vera essenza dell'essere umano
A presto

P.S. Per quanto riguarda gli indici invece, cosa mi dite ? Si va all'ennesimo test up della broadening formation (non lapidatemi se l'ho scritto male) oppure si ritorna all'ennesimo
della parte bassa o peggio........... rottura del supporto dinamico ?
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeLun 19 Lug 2010 - 9:52

acra ha scritto:
Tipheret ha scritto:
Ciao Delfina, è sempre un piacere leggerti e mi sento onorata e felice ke tu "mi legga"....anzi ti confesso, spero proprio ke qualcuno dei miei articoletti servano almeno un po' ad allietare e far "passare" meglio il tempo agli illustri ospiti della nostra infermeria..... Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_razz Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_sunny


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Lei Sergente Maggiore capo, mi ha colpito al cuore, conoscendo la mia passione.............questa per me è medicina autentica
Riesco a seguir poco pure questa vera essenza dell'essere umano
A presto

P.S. Per quanto riguarda gli indici invece, cosa mi dite ? Si va all'ennesimo test up della broadening formation (non lapidatemi se l'ho scritto male) oppure si ritorna all'ennesimo
della parte bassa o peggio........... rottura del supporto dinamico ?


Ciao Acra contenta di leggerti, e felicissima di sapere di poter contribuire a risollevare un po' il morale, tieni duro e lascia andare la mente nell'universo positivo della guarigione...... un abbraccio! Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_sunny
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitimeMer 21 Lug 2010 - 21:43

Un metodo alternativo per la ricerca di pianeti terrestri
di Corrado Ruscica


Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Pianeti_terrestri_G I cacciatori di pianeti extrasolari dispongono di un nuovo strumento che non richiede grossi telescopi o satelliti in orbita.
Un gruppo di astronomi ha infatti sviluppato una tecnica che utilizza
un telescopio ad infrarossi di piccole dimensioni per identificare
molecole organiche nell'atmosfera di un esopianeta delle dimensioni di Giove e che si trova a circa 63 anni-luce. Questo metodo permetterà, in futuro, di studiare le atmosfere dei pianeti al di fuori del Sistema Solare
accelerando perciò la ricerca di pianeti simili alla Terra che
possiedono molecole associate con la presenza di vita extraterrestre.

Qualche anno fa, nell'agosto del 2007, Mark Swain del JPL e il suo gruppo di ricerca puntarono l'Infrared Telescope Facility
(ITF), un telescopio di 3m della NASA situato a Mauna Kea, nelle
Hawaii, verso il pianeta gioviano HD 189733b nella direzione della costellazione della Volpetta.
Il pianeta ha un periodo di rivoluzione di 2,2 giorni attorno alla sua
stella centrale molto più piccola del nostro Sole. Facendo uso dello spettrografo SpeX,
i ricercatori hanno ricavato la composizione chimica dell'atmosfera di
HD 189733b che contiene diossido di carbonio e metano, un risultato
senza precedenti se si pensa che è stato ottenuto con un osservatorio
situato a Terra e non nello spazio. "Questi risultati ci indicano che
un osservatorio terrestre dotato della giusta strumentazione
scientifica è in grado di fornirci dati importanti per lo studio degli
esopianeti", dice John Rayner,
"perciò il fatto di aver ottenuto uno spettro di un pianeta che si
trova a 63 anni-luce è qualcosa di straordinario". Inoltre, durante le
osservazioni, i ricercatori hanno trovato una forte emissione
infrarossa associata al metano. Questo dato potrebbe indicare la
presenza di qualche attività forse correlata alla radiazione
ultravioletta proveniente dalla stella che riscalda gli strati
superiori dell'atmosfera del pianeta.
Questa
tecnica apre nuove prospettive soprattutto per la ricerca di molecole
organiche simili a quelle che hanno preceduto l'evoluzione della vita
sulla Terra. Lavorando in sinergia con i telescopi spaziali,
quali Hubble e Spitzer, ed il futuro James Webb Space Telescope, il
nuovo metodo aiuterà senza dubbio la ricerca di pianeti di tipo
terrestre.
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MessaggioTitolo: Re: Reportage ..... dall'Universo.   Reportage ..... dall'Universo. - Pagina 3 Icon_minitime

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