La 2a Guerra Mondiale

L'ITALIA DICHIARA GUERRA ALLA GERMANIA

Citazione :

Un mese dopo la resa dell'esercito italiano il primo ministro Pietro Badoglio dichiara guerra alla Germania, già alleata dell'Italia nell'Asse.

Gran parte del territorio italiano resta però nelle mani dei tedeschi, mentre nel nord Mussolini, che frattanto è stato deposto, organizza uno stato separato, la Repubblica di Salò.

Ciò nonostante la maggioranza degli italiani si oppose al nuovo governo del duce, e la resistenza italiana diede un contributo incalcolabile agli alleati nella liberazione del paese dall'occupazione tedesca.

Contemporaneamente si è appena concluso il destino dei militari italiani (divisione Acqui) che si sono ribellati agli ordini dei presidi tedeschi a Cefalonia e a Corfù. Chi non è caduto in combattimento viene fucilato. Circa 200 ufficiali compreso il comandante della divisione Acqui e militari di truppa che si erano arresi sono fucilati nelle campagne ed i loro corpi dati alle fiamme nel tentativo di far sparire le tracce dell'eccidio
Il conteggio finale delle vittime italiane (essenzialmente Divisione Acqui) dovrebbe aggirarsi tra le 1000 e le duemila unità.

Amaro destino, negli stessi giorni, anche quello degli Italiani della Venezia-Giulia, Istria e Dalmazia: dopo un mese di terrore ed epurazioni (il fenomeno delle foibe che soltanto recentemente è stato approfondito) cadono dalla padella nella brace diventando, dopo la riconquista tedesca, una nuova provincia del Terzo Reich ( Adriatisches Kustenland ).
Evidente il tentativo tedesco di riportare le " lancette dell'orologio della storia " a prima della Grande Guerra con emarginazione della popolazione di ceppo italiano.

Una scelta non facile quindi per i giovani italiani che, per sfuggire ai militari di Salò ed alle truppe tedesche, devono per forza aderire al programma di resistenza jugoslavo mirante comunque all'annessione di vaste zone già italiane ed ad una programmata slavizzazione.
Il risultato finale rappresenterà una delle pagine più buie dell'Italia: l'esodo giuliano-dalmata.

mauroe ha scritto:

Contemporaneamente si è appena concluso il destino dei militari italiani (divisione Acqui) che si sono ribellati agli ordini  dei presidi tedeschi a Cefalonia e a Corfù. Chi non è caduto in combattimento viene fucilato. Circa 200 ufficiali compreso il comandante della divisione Acqui e militari di truppa  che si erano arresi sono fucilati nelle campagne ed i loro corpi  dati alle fiamme nel tentativo di far sparire le tracce dell'eccidio
Il conteggio finale delle vittime italiane (essenzialmente Divisione Acqui) dovrebbe aggirarsi tra le 1000 e le duemila unità.

Amaro destino, negli stessi giorni, anche quello degli Italiani della Venezia-Giulia, Istria e Dalmazia: dopo un mese di terrore ed epurazioni (il fenomeno delle foibe che soltanto recentemente è stato approfondito) cadono dalla padella nella brace diventando, dopo la riconquista tedesca, una nuova provincia del Terzo Reich ( Adriatisches Kustenland ).
Evidente il tentativo tedesco di riportare le " lancette dell'orologio della storia  " a prima della Grande Guerra con emarginazione della popolazione di ceppo italiano.

Una scelta non facile quindi per i giovani italiani che, per sfuggire ai militari di Salò ed alle truppe tedesche, devono per forza aderire al programma di resistenza jugoslavo mirante comunque all'annessione di vaste zone già italiane ed ad una programmata slavizzazione.
Il risultato finale rappresenterà una delle pagine più buie dell'Italia: l'esodo giuliano-dalmata.

Soldato visto il suo interesse per la seconda guerra mondiale Le ordino di dedicarsi a questa sezione in qualità di responsabile del settore.
Mi faccia sapere.

nysedow ha scritto:

mauroe ha scritto:

Contemporaneamente si è appena concluso il destino dei militari italiani (divisione Acqui) che si sono ribellati agli ordini  dei presidi tedeschi a Cefalonia e a Corfù. Chi non è caduto in combattimento viene fucilato. Circa 200 ufficiali compreso il comandante della divisione Acqui e militari di truppa  che si erano arresi sono fucilati nelle campagne ed i loro corpi  dati alle fiamme nel tentativo di far sparire le tracce dell'eccidio
Il conteggio finale delle vittime italiane (essenzialmente Divisione Acqui) dovrebbe aggirarsi tra le 1000 e le duemila unità.

Amaro destino, negli stessi giorni, anche quello degli Italiani della Venezia-Giulia, Istria e Dalmazia: dopo un mese di terrore ed epurazioni (il fenomeno delle foibe che soltanto recentemente è stato approfondito) cadono dalla padella nella brace diventando, dopo la riconquista tedesca, una nuova provincia del Terzo Reich ( Adriatisches Kustenland ).
Evidente il tentativo tedesco di riportare le " lancette dell'orologio della storia  " a prima della Grande Guerra con emarginazione della popolazione di ceppo italiano.

Una scelta non facile quindi per i giovani italiani che, per sfuggire ai militari di Salò ed alle truppe tedesche, devono per forza aderire al programma di resistenza jugoslavo mirante comunque all'annessione di vaste zone già italiane ed ad una programmata slavizzazione.
Il risultato finale rappresenterà una delle pagine più buie dell'Italia: l'esodo giuliano-dalmata.

Soldato visto il suo interesse per la seconda guerra mondiale Le ordino di dedicarsi a questa sezione in qualità di responsabile del settore.
Mi faccia sapere.

Interesse non soltanto per la seconda guerra mondiale ma per la storia in generale.
Purtroppo parlare di storia equivale a parlare di guerre.
La nostra generazione probabilmente è stata la prima a non aver conosciuto la guerra,
almeno dal tempo dell'impero romano  e limitatamente all'Italia.

Nessun problema ad approfondire tematiche storiche ma dipende dal reale interesse: non vorrei andare troppo off topic. Eppure la storia ci dice da dove veniamo e perché siamo così, forse potrebbe anche aiutarci ad evitare errori che sono già stati fatti.


Fra alcuni giorni (18 ottobre 202 a. C.) battaglia di Zama dove un genio della guerra (Annibale) viene sconfitto definitivamente dall'astro nascente (Scipione)
Sotto parecchi punti di vista Annibale potrebbe essere paragonato al generale Sun Tzu (a parte l'arte dell'attesa). Analogamente anche Napoleone.
Eppure direi che anche la strategia del generale Sun Tzu ha presentato dei limiti( devo però completare la lettura dei post). Limiti destinati ad aumentare dopo la metà della prima guerra mondiale per evoluzione tecnologica e bellica.

Il 24 ottobre 1917 inizio della battaglia di Caporetto.

mauroe ha scritto:

Nessun problema ad approfondire tematiche storiche ma dipende dal reale interesse: non vorrei andare troppo off topic. Eppure la storia ci dice da dove veniamo e perché siamo così, forse potrebbe anche aiutarci ad evitare errori che sono già stati fatti.

Assolutamente è libero di postare 'tutto', poichè la storia è tutto...
Come vede io sono 'appassionato' come Lei della storia in generale e non solo; come ha avuto modo di vedere.
Di qualsiasi storia. Che sia dell'Universo, o della terra, o dei nostri avi o dei dinosauri o...

Se le serve un alibi per iniziare a dedicarsi a questa sezione glielo do io con una mia massima...

"E' la storia non colui che la racconta"

Generale Nysedow.

Ripercorrere la Storia è un dolore immane, atroce.
La storia Italiana degli ultimi tre secoli ci vede oltremisura infamati, trucidati, vilipesi, alla catena del tedesco.
Noi Italiani dovremmo capire che volendolo, potremmo essere il meglio dei popoli mediterranei,
ma non abbiamo affinità di sorta con i Sassoni, se non la reciproca repulsione.
Signori, so che vi farà ribrezzo, ma io mi sento più simile greci turchi, arabi, egiziani e magrebini che a loro.
Finchè il gene germano sopravviverà egli sarà il nostro boia.
Scusatemi tanto, sono tentato di cancellare, ma me ne vergogno.
Se volete cancello. E' uno sfogo, e come tale non serve a nulla.

Manerbio ha scritto:

Ripercorrere la Storia è un dolore immane, atroce.
La storia Italiana degli ultimi tre secoli ci vede oltremisura infamati, trucidati, vilipesi, alla catena del tedesco.
Noi Italiani dovremmo capire che volendolo, potremmo essere il meglio dei popoli mediterranei,
ma non abbiamo affinità di sorta con i Sassoni, se non la reciproca repulsione.
Signori, so che vi farà ribrezzo, ma io mi sento più simile greci turchi, arabi, egiziani e magrebini che a loro.
Finchè il gene germano sopravviverà egli sarà il nostro boia.
Scusatemi tanto, sono tentato di cancellare, ma me ne vergogno.
Se volete cancello. E' uno sfogo, e come tale non serve a nulla.

No. Perché cancellare?

E' la tua opinione: puoi cambiarla oppure mantenerla ma sempre tua opinione resta.
Hai il diritto di esprimerla educatamente ed è quello che hai fatto ; lascia la possibilità a chi non la pensa come te di argomentare.

Personalmente non sono d'accordo ma devo raccogliere le idee per poter rispondere.
Mi serve però un po di tempo; è questo il significato del salotto : confrontarci e portare le nostre ragioni in maniera urbana.

Come prima cosa devo però farti notare che non esistono soltanto gli ultimi due secoli ma parecchi altri e le popolazioni rivierasche portano ancora nel loro DNA la paura delle incursioni saracene.

A circa 5 Km da casa mia esiste una spiaggia chiamata la baia dei saraceni: non penso che vi sia bisogno di spiegare il perché.

Un saluto ed ancora un grazie al caro Nyse per quello che ha saputo creare

Amico Mauroe, certamente ogni etnia, popolo,  tribù, ha commesso le sue efferatezze.
Noi pure, senza dubbio.
Ma nessuno, con la rigorosa osservanza, la metodicità, la perseveranza al limite dell'autoannichilazione propria di quella cinica stirpe.
Commettere un atto criminale in un momento di rabbia è cosa che l'essere umano si capacita purtroppo.
Lo studiarlo, programmarlo, metterlo in atto con inflessibile barbarie richiede ben altre "doti".

Terribile, avevo anche sbagliato il tuo nick.

Mauroe, grazie della tua tolleranza, spero di non abusare, che il discorrer di questi fatti m'inalbera purtroppo.
Ciò che tu stesso hai riportato allla memoria nostra con l'eccidio della divisione Acqui è solo l'ennesimo esempio del carattere tedesco.
Il piano tedesco (operazione Alarico) per annientare il traditore" Italiano era pronto gà da ben due anni.
Soli 20 minuti (20 minuti!!) dopo l'annuncio di Badoglio (che tra l'altro ordinava agl'Italiani di "non rivolgere le armi contro l'ex alleato"!), l'esercito tedesco aveva già cominciato a rastrellare italiani.
Marzabotto 10:1 ?
Che uomini ci volevano per far ciò?
E potremmo continuar all'infinito io penso.
E penso alla descrizione (toccante) che il Pellico fa del suo carceriere dello Spielberg a Brno.
Quest'uomo, assolutamente santo, pur così umano da portargli del suo cibo poverissimo, non si figurava nemmeno, di commettere una minima svista al regolamento del carcere.
L'amava quasi come un figlio, ed io penso anche più...
Figuratevi quelli che santi non sono.