L'angolo delle curiosità

Gates e Buffet convincono 34 miliardari Usa a dare in beneficienza il 50% del proprio patrimonio

di Enrico Bronzo

Bill Gates e
Warren Buffet hanno convinto 34 loro colleghi miliardari a versare il
50% del proprio patrimonio alla loro fondazione di beneficenza.
Tra i novelli cuori d'oro spicca il nome del boss di Oracle, Larry
Ellison, chè è stato il più acerrimo rivale del patron della Microsoft.
Insieme ad Ellison ci sono il sindaco di New York, Michael Bloomberg,
il magnate dell'energia, T. Boone Pickens, il fondatore della Cnn, Ted
Turner, il banchiere David Rockefeller e il finanziere Ronald Perelman.
Gates e Buffett hanno lanciato lo scorso giugno l'iniziativa, «La
promessa di dare», per convincere centinaia di miliardari a cedere le
loro fortune mentre sono in vita o subito dopo la loro morte.

Sul sito web www.thegivingpledge.org è stata pubblicata la lista completa dei benefattori e la lettera con cui spiegano le ragioni del loro
gesto.

Gates e la moglie Melinda sono stati i primi a dare l'esempio donando dal 1994 oltre 28 miliardi di dollari alla loro fondazione.
Nel 2006 l'oracolo di Omaha, Warren Edward Buffett, li ha seguiti
impegnandosi a donare il 99% della sua fortuna. Forbes stima la fortuna
del fondatore di Microsoft - il secondo uomo più ricco del mondo dopo
il messicano Carlos Slim - in 53 miliardi di dollari; Buffet è il terzo
con 47 miliardi. Negli Usa vivono ben 403 miliardari.

Ecco l'uomo che custodisce il file segreto di Wikileaks

di Umberto Rapetto


John Young, l'anziano architetto cui è stata affidata una password molto scottante!

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-05/luomo-file-segreto-wikileaks-091513.shtml?uuid=AYpPQDEC

Feem Sustainability Index

Il primo indice che permette di misurare e confrontare la sostenibilità nei paesi anche attraverso il tempo.

Il 10 dicembre 2009 la Fondazione Enrico Mattei ha presentato il FEEM Sustainability Index. Si tratta del primo indice che permette di misurare e confrontare la sostenibilità nei paesi anche attraverso il tempo.
Alla base dell’indice c’è un modello di equilibrio economico generale
(ICES: Intertemporal Computable Equilibrium System) sviluppato dalla
Fondazione Enrico Mattei soprattutto allo scopo di valutare le
implicazioni finali sul benessere dovute all’impatto dei cambiamenti
climatici sull’economia globale. Basandosi su questo modello, l’insieme
degli indicatori permette di costruire un indice aggregato che, proiettato nel tempo fino al 2020, valuta l’effetto delle politiche sostenibili nei vari paesi.
L’indice parte dall’identificazione delle aree che normalmente in letteratura vengono considerate per valutare la sostenibilità,
ovvero aspetti sociali, ambientali ed economici, per poi trovare delle
sottoaree: struttura economica, ricerca e sviluppo, povertà nella
popolazione, benessere sociale, energia, qualità dell’aria e risorse
naturali. Per definire le sottoaree sono stati presi in considerazione
gli indicatori dell’European Sustainable Development Strategy (EU SDS), ma sono stati considerati anche gli indicatori della Commission on Sustainable Development (UNI CSD) e della World Bank (World Development Index, WDI)
per avere un doppio riscontro su indicatori scelti in ambiti
differenti. Ovviamente gli indicatori sono stati “normalizzati”, ovvero
riportati a un’unica scala di valori in modo da poter essere
confrontati. Di conseguenza ogni indicatore avrà un peso maggiore o
minore per determinare l’indice di sostenibilità finale. Partendo da
questi punti di riferimento, l’indice va oltre la definizione di
sostenibilità, arrivando a creare un modello applicabile a un contesto
dinamico.
Il modello attuale permette di calcolare il FEEM SI in 40 stati del
mondo. In base a questo indice, tra le quaranta nazioni considerate,
nel 2009 l’Italia si è posizionata al 15° posto, davanti solo a Spagna,
Portogallo, Grecia e Paesi dell’Est in Europa. A determinare questo
risultato è stata soprattutto la scarsa performance in campo
ambientale. Ai primi tre posti nel mondo, in base al FEEM SI, ci sono,
invece, Svezia, Finlandia e Canada, che brillano per le performance in
campo sociale, economico e ambientale. Nelle proiezioni future,
l’Italia rimarrebbe più o meno nella stessa posizione della classifica
mondiale, pur apportando miglioramenti alle politiche nell’ottica di
uno sviluppo sostenibile, anche se la componente ambientale dell’indice
migliorerebbe fino all’11%.

I Pellerossa e la Finanza Etica

Integrare investimenti in finanza sostenibile con il loro portafoglio finanziario.




Le organizzazioni dei nativi americani hanno sviluppato una nuova
strategia per integrare investimenti in finanza sostenibile con il loro
portafoglio finanziario.

La strategia è stata resa nota attraverso il
Washington-based Social Investment Forum con una pubblicazione dal
titolo “La creazione di un mondo sostenibile: guida alla gestione
responsabile delle attività indiane americane”.

La strategia prevede le scelte di investimento si
basino su principi quali: la difesa degli azionisti, investimenti in
imprese con politiche e procedure amichevoli alle popolazioni indigene
e allo sviluppo della comunità.

Skipe prepara lo sbarco a Wall Street


La big sbarca a N.Y.in base riforma Obama, prima esame Vigilanza


(ANSA) - NEW YORK, 9 ago -Skype punta alla quotazione in Borsa a
Wall Street e avvia il processo di quotazione consegnando i
documenti alla Sec. Lo dice la societa'.Skype e' la prima big
che si presenta ai blocchi delle quotazioni dopo la riforma
Obama, lasciando cioe' che sia la Sec ad esaminare per prima la
documentazione. Restano pero' gli advisor dell'operazione che
accompagnano l'azienda sul mercato e che sono Goldman Sachs,
JPMorgan, Morgan Stanley, Bank of America Merrill Lynch,Barclays
e Credit Suisse.

La Microfinanza supererà il settore bancario

Maggiori margini di crescita per il microcredito


17 Ago
-
Secondo
un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, Rober Annible Direttore
Generle di Microfinance & Comunity Develompent di Citigroup Inc.
prevede che nei prossimi anni la microfinanza assumerà dimensioni tali da superare il settore bancario tradizionale.
Annible prende in considerazioni il caso Indiano, dove al momento
gli istituti di microfinanza, profit o no-profit, raggiungono un numero
tra i 70 e gli 80 milioni di persone, contro i 200 milioni del settore
bancario. Nonostante la differenza sia ancora sensibile, la microfinanza sta crescendo più rapidamente,
e basandosi sull’ esperienza di altri paesi in via di sviluppo, si
prevede che sarà in grado di raggiungere un numero più alto di clienti
rispetto al settore bancario.
Tutto questo è favorito anche dal fatto che le reti di microcredito
sono più facili e meno costose da stabilire rispetto alle filiali delle
banche commerciali.

Abruzzo

ABI aderisce al progetto Microcredito Abruzzo


L'ABI
ha annunciato la propria adesione al progetto “Microcredito Abruzzo”
volto a promuovere l’accesso al credito di famiglie, micro imprese e
cooperative sociali. È stato firmato il 22 luglio all’Aquila il
protocollo d’intesa tra ABI, il Consorzio Etimos e la Federazione delle
Banche di Credito Cooperativo dell’Abruzzo e del Molise. "Il programma,
che prevede la collaborazione anche della Caritas locale, utilizzerà
risorse a valere su un Fondo di Garanzia dell’importo di oltre 4,5
milioni di euro istituito dal Dipartimento della Protezione Civile
(DPC) grazie alle donazioni raccolte per l’emergenza terremoto". Lo
riporta una nota dell'Associazione bancaria italiana che precisa anche
che: "il fondo, del valore di euro 4.530.000, costituito dalle
donazioni raccolte dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e
affidato in gestione al Consorzio Etimos, sarà a garanzia dei
finanziamenti che verranno erogati dalle banche coinvolte".

MF ANALISI: il business del futuro? Rinnovare le rinnovabili



MILANO (MF-DJ)--Ô sempre piu' evidente che il trend dell'economia in questi anni di crisi, ma anche nei prossimi, sara' dettato dalla grande sfida dello sviluppo sostenibile. Di conseguenza l'attenzione della politica mondiale si sta rivolgendo in sempre maggior misura alla gestione del problema energetico, sia in termini di lotta al riscaldamento globale che di protezione dell'ambiente.

Questa problematica deve essere affrontata con due approcci a ben vedere tra loro sinergici, cioe' maggiore efficienza e passaggio della produzione di energia dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili. Il futuro, in altre parole, si colorera' necessariamente di verde. Infatti la consapevolezza della necessita' di uno sviluppo ecosostenibile si sta affermando non solo nelle economie mature come Europa e America (dove piu' del 50% della nuova produzione di energia, sia nel 2008 che 2009, e' arrivata dalle fonti rinnovabili), ma anche in quelle emergenti come la Cina, dove l'incremento del fabbisogno energetico nei prossimi anni sara' 3-4 volte quello delle altre economie. Tale cambiamento non puo' che tradursi in opportunita' di business e infatti sia nel 2008 che nel 2009 gli investimenti in energie rinnovabili sono cresciuti in netta controtendenza con l'andamento economico generale.

Grazie ai forti incentivi decisi dai vari governi si e' avuta una fortissima crescita delle energie rinnovabili. Il successo di questo business e' dimostrato dall'ingresso di nuovi e numerosi operatori. Il ciclo di vita dell'attuale produzione di energia da fonti rinnovabili sta quindi abbandonando la fase "adolescenziale" per entrare in quella della maturita', e i governi stanno giustamente riducendo gli incentivi. Questa analisi sembra in contraddizione con quanto detto all'inizio, cioe' che il futuro sara' sicuramente green. Ma la fase di maturazione e di declino del prossimo decennio e' riferita all'attuale modello di produzione, cresciuto in modo veloce perche' drogato dagli incentivi ma senza un reale e significativo sviluppo tecnologico. Impianti a biomasse ed energia solare realizzati solo pochi anni fa sono di fatto gia' superati e non piu' convenienti. A Sanlucar La Mayor, in Spagna, e' gia' stata realizzata la prima torre solare del mondo, una superficie formata da 1.624 specchi di 124 mq ciascuno che concentra i raggi solari su una torre alta 150 metri, producendo cosi' 11 megawatt. In Portogallo a 30 km da Lisbona e' stato realizzato un "wave power", cioe' un serpente di cilindri collegati, che si snoda su una lunghezza di 3 km per produrre 2,25 megawatt. Altra nuova realizzazione e' un aereo che, con un'apertura alare di 63 metri e dal peso non superiore a 1.060 kg, vola a 8.500 metri grazie alla sola energia solare.

Oggi e' disponibile una tecnologia migliore e lo sviluppo potrebbe essere ancora piu' veloce. Perche' allora questo processo avviene cosi lentamente? Perche' ancora si preferisce creare capitale economico a danno di quello naturale. Ma e' possibile una crescita economica che non distrugga l'ambiente e nel contempo crei capitale naturale? Certamente. Con una buona progettazione - che utilizza sistemi di ventilazione, pannelli solari, energia geotermica - si possono realizzare edifici che producono piu' energia di quella che consumano. Possiamo produrre energia con qualsiasi cosa riceve sole e vento. Oggi molti di questi asset sono sottovalutati, perche' l'85% dell'energia deriva dal nucleare e dal fossile. Si utilizza cioe' l'energia piu' concentrata, quella di origine fossile che proviene da pochi Paesi, come l'Arabia per il petrolio e la Russia per il gas. Con le tecnologie pulite sara' possibile, oltre che limitare il consumo di energia, trasformare una gran varieta' di beni in altrettanti generatori. Sara' questo il nuovo driver dello sviluppo. Angelo Lazzari MF-Mercati Finanziari

Germania. Energia e fonti alternative, 4 giorni viaggio per Merkel

Roma, 18 ago. (Apcom) - Angela Merkel ha iniziato oggi un viaggio di
quattro giorni per la Germania dedicato esclusivamente al tema
dell'energia. Prima tappa, questa sera, è stato il parco eolico di
Ravensberg/Krempin, in Pomerania: "Passo dopo passo stiamo costruendo
l'impianto per le energie rinnovabili, anche se per ora abbiamo ancora
bisogno di quelle tradizionali", ha dichiarato il cancelliere tedesco
ai piedi di una delle 14 turbine del parco eolico, fondato nel 1999.
Per domani è prevista una puntata a Lipsia, alla Borsa dell'Energia. Il
26 agosto il cancelliere sarà a Lingen, in Bassa Sassonia, per visitare
la centrale atomica Emsland, dove incontrerà i responsabili della E.On
e RWE, le due maggiori aziende elettriche tedesche. Seguirà una tappa
presso una centrale a gas e a vapore e, infine, a una centrale
termoelettrica a biomassa. Il giorno successivo è prevista una visita
al luogo dove prenderà forma un immenso progetto di centrale
idroelettrica a Rheinfelden, sul Reno, al confine con la Svizzera.
Tappa conclusiva del viaggio di Merkel quella presso la "Plus Energie
Hauses" di Darmstad, una casa progettata dal Politecnico della città
con criteri di massima efficienza energetica.