CSI Finanza Forum
Grazie per esserti collegato al forum del CSI Finanza.

I visitatori (ospiti) possono avere accesso solo ad alcune sezioni del forum.
Per visitare tutte le aree ed in particolare quelle con le analisi quotidiane sugli indici e sui singoli titoli, o le sezioni dedicate alle tecniche di trading occore essere utenti registrati.


CSI Finanza Forum
Grazie per esserti collegato al forum del CSI Finanza.

I visitatori (ospiti) possono avere accesso solo ad alcune sezioni del forum.
Per visitare tutte le aree ed in particolare quelle con le analisi quotidiane sugli indici e sui singoli titoli, o le sezioni dedicate alle tecniche di trading occore essere utenti registrati.


CSI Finanza Forum
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
PortalePortale  IndiceIndice  Ultime immaginiUltime immagini  Breve GuidaBreve Guida  RegistratiRegistrati  Disclaimer  Accedi  
"Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà."
"Il generale veramente eccellente è colui che cerca la vittoria prima della battaglia: non è bravo colui che cerca il combattimento prima della vittoria. Così un esercito vittorioso è tale prima ancora di combattere, mentre un esercito destinato alla sconfitta si batte senza speranza di vittoria."

 

 Succede oggi. I giorni della nostra storia.

Andare in basso 
+7
francesco1017
Utagawa
anter38
mauroe
papotto
Giorgio67
Manerbio
11 partecipanti
Vai alla pagina : Precedente  1 ... 14 ... 24, 25, 26 ... 36 ... 47  Successivo
AutoreMessaggio
nysedow
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
nysedow


Numero di messaggi : 17619
Encomi : 230667
Data d'iscrizione : 25.07.09
Località : L'Aquila

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 10:53

CRISI DEI MISSILI A CUBA
Citazione :
Il presidente John F. Kennedy annuncia alla televisione nazionale che aerei spia militari hanno scoperto l'esistenza di basi missilistiche sovietiche a Cuba.

Il presidente ordina il blocco navale dell'isola e chiede lo sgombero dei missili.

Nei sei giorni successive la crisi precipita, mentre il mondo trema, sull'orlo di una guerra nucleare.

Finalmente, il 28 ottobre, in cambio della segreta promessa degli USA di non invadere Cuba, il premier sovietico Nikita Khrushchev annunciò la volontà del suo paese di rimuovere le armi.

La crisi terminò improvvisamente come era iniziata e il mondo tirò un grosso sospiro di sollievo.

In novembre Kennedy sollevò il blocco navale e i missili furono eliminati da Cuba entro la fine dell'anno.

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Cubacr10
Torna in alto Andare in basso
https://csifinanza.forumattivo.com/
nysedow
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
nysedow


Numero di messaggi : 17619
Encomi : 230667
Data d'iscrizione : 25.07.09
Località : L'Aquila

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:05

http://video.sky.it/news/mondo/50_anni_fa_la_crisi_dei_missili_a_cuba/v137469.vid
Torna in alto Andare in basso
https://csifinanza.forumattivo.com/
nysedow
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
nysedow


Numero di messaggi : 17619
Encomi : 230667
Data d'iscrizione : 25.07.09
Località : L'Aquila

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:10

LA PRIMA LAMPADINA SI ACCENDE
Citazione :
Thomas Edison e il filamento incandescente.

Il 22 ottobre 1879 l'americano Thomas Edison riesce a tenere accesa per 13 ore e 30 minuti il prototipo della sua lampadina a filamento incandescente.

Edison si proponeva di sfruttare il principio secondo il quale l'elettricità che passa lungo un filo lo scalda a causa della resistenza del filo stesso.

Se la resistenza è resa abbastanza grande assottigliando il filo, questo si sarebbe illuminato fino all'incandescenza.

Già dall'anno precedente Edison aveva depositato il suo primo brevetto ed aveva compiuto diversi esperimenti con il platino ed altri filamenti metallici, ma è solo con un filamento di cotone bruciato - equivalente ad un filo di carbone - che Edison ottiene un significativo successo, con oltre 13 ore di luce.

E' solo qualche anno dopo che Edison realizza una lampadina con un filamento che poteva durare oltre 1000 ore.

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Thomas10
Torna in alto Andare in basso
https://csifinanza.forumattivo.com/
nysedow
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
nysedow


Numero di messaggi : 17619
Encomi : 230667
Data d'iscrizione : 25.07.09
Località : L'Aquila

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:12

FRANZ LISZT
Citazione :
Il 22 ottobre 1811 nasce Franz Liszt, celebre compositore e pianista ungherese, grandissimo innovatore della scrittura musicale e della tecnica pianistica.

Avviato agli studi musicali fin dall'infanzia, Liszt studia prima a Vienna e poi a Parigi, con i maggiori compositori della sua epoca.

A quindici anni è già un pianista di successo, chiamato suonare nelle capitali e nelle corti.

Dal 1828 si stabilisce a Parigi ed esercita la professione di maestro di musica, ma continua per tutta la vita a viaggiare freneticamente per tutta Europa, tenendo concerti che riscuotono ne fanno un idolo musicale di portata internazionale.

Nel 1840 l'incontro con Richard Wagner è decisivo per l'opera di Liszt, che scrive con rinnovata intensità.

Le delusioni e le disgrazie familiari amareggiano gli ultimi anni della sua vita.

Nel 1865 si ritira in un convento, e le sue composizioni si rivolgono verso la musica sacra.

Muore improvvisamente per una polmonite durante il festival musicale di Bayeruth, nel 1866.

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Mte5nd10
Torna in alto Andare in basso
https://csifinanza.forumattivo.com/
nysedow
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
nysedow


Numero di messaggi : 17619
Encomi : 230667
Data d'iscrizione : 25.07.09
Località : L'Aquila

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:13

Torna in alto Andare in basso
https://csifinanza.forumattivo.com/
francesco1017
Maresciallo capo
Maresciallo capo
francesco1017


Numero di messaggi : 956
Encomi : 11582
Data d'iscrizione : 04.07.14
Età : 77
Località : Milano

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:37

Manerbio ha scritto:
22 ottobre 1866 – Annessione (all'Italia) attraverso plebiscito del Veneto, a seguito della sua cessione dalla Francia.

-------------------------------------------------
I veneti contestano (da sempre) che l'annessione, in origine e nei documenti, sia fatta all'Italia. Essi affermano che non era prevista alcuna annessione, ma semplicemente la ristabilazzazione della Repubblica di Venezia. Quel successe potè succedere solo in virtù del fatto che le truppe Piemontesi erano ormai in zona e certo non avrebbero in alcun modo rinunciato a loro volta di occupare un Veneto disarmato.
Avrebbero i veneti a quel punto, potuto contrastare il Regio Esercito dei Savoia?
Assolutamente no.
Detto questo, pare a me ora, che dato per pacifico quest'ultimo dato, la faccenda sia in realtà andata nel miglior modo possibile.

Io sono Veneto, non so cosa avrei potuto pensare allora.
So quello che penso adesso.
E adesso so che son felice, felicissimo, oltremodo orgoglioso che mia patria,  mia gente, siano dall'Alpe a Pantelleria.

Pubblico qui una poesia di Ignazio Buttitta, poeta di Bagheria, che dalla Sicilia venne  a combattere a soli 17 anni con mio nonno (tutti e due Ragazzi del "99), sul fronte Veneto in prima linea.

Un populu | mittitulu a catina | spugghiatulu | attuppatici a vucca | è ancora libiru. || Livatici u travagghiu | u passaportu | a tavola unni mancia | u lettu unni dormi | è ancora riccu. || Un populu, diventa poviru e servu | quannu ci arrubbano a lingua | addutata di patri: è persu pi sempri.  

Un popolo rimane libero anche se lo mettono in catene, se lo spogliano di tutto, se gli chiudono la bocca; un popolo rimane ricco anche se gli tolgono il lavoro, il passaporto, la tavola su cui mangia, il letto in cui dorme. Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua ereditata dai padri: allora sì, è perso per sempre.

------------------------------------------
Per cronaca,e per chi voglia leggere,
i fatti del ( finto ) referendum del 22 Ottobre 1866 con cui il Veneto avrebbe chiesto l'annessione al Regno d'Italia.
--------------------------------------------

Il Veneto nel 1866 non è mai stato ceduto all’Italia  
E’ diventato ormai noto presso i Veneti,  ma non solo, che la nostra terra è stata annessa al Regno d’Italia con un plebiscito farsesco, organizzato domenica 21 e lunedì 22 ottobre dell’anno 1866.
Ricorre in questi giorni il 145esimo anniversario di quegli eventi, giusto per ricordare che le istituzioni italiane festeggiano i 150 anni dell’Italia Unita, senza il Veneto, ovviamente.

Ritengo, però, che si sia finora travisato il vero valore di questa procedura referendaria. Molti studiosi ed esperti della materia hanno descritto le operazioni di voto come “cosmetiche”, portando alla luce le violazioni compiute (pressioni, intimidazioni, voto palese) come offensive principalmente sul piano morale e storico, come una ciliegina amara su una torta pasticciata.

L’idea diffusa è che il voto del plebiscito sia stato solo una formalità, stante che, come da più parti si dice, la cessione del Veneto era avvenuta addirittura prima del voto! Recitava infatti un trafiletto sulla “Gazzetta di Venezia” di sabato 20 ottobre 1866: “Questa mattina [cioè venerdì 19] in una camera dell’albergo d’Europa si è fatta la cessione del Veneto”. Occorre fare attenzione, però, a non saltare a conclusioni affrettate: è infatti scientificamente scorretto interpretare una fonte storica alla luce di ciò che avverrà, cioè sapendo già come andrà a finire. Non è scritto da nessuna parte, infatti, che quel giorno, in quell’albergo, il Veneto sia stato ceduto all’Italia.

E’ sulla base di tale interpretazione, secondo me errata, che si basano le visioni storiche che qualificano il plebiscito del 1866 come una inutile formalità di adesione ad una situazione di fatto già sostanzialmente costituita e decisa da altri, come a dire che “il 19 ottobre il Veneto era già passato dalla Francia all’Italia, due giorni prima del plebiscito”, ma non è affatto così.

Ma se non è stato ceduto all’Italia, il Veneto a chi è stato ceduto? La risposta non è ovvia, ed è forse la più impensabile: il Veneto è stato ceduto a sé stesso.

La questione veneta, “risolta” nel 1866, ha visto come attori partecipanti, nell’ordine, l’Austria, la Francia, l’Italia, e… il Veneto (o, meglio, “la Venezia”, cioè tutto il territorio dell’attuale Regione Veneto, con anche Pordenone ed Udine, “ e Mantova”, riconosciuta come provincia non appartenente al territorio della Venezia). Queste 4 parti sceniche sono invece personificate da 6 attori: il commissario austriaco Gen. Karl Moering, il commissario francese Gen. Edmond Leboeuf, il commissario italiano Gen. Genoa Giovanni Thaon di Revel, e i 3 notabili rappresentanti del territorio conteso, due veneti (l’assessore della municipalità veneziana Conte Luigi Michiel ed il podestà di Verona, Edoardo De Betta) e un mantovano (Achille Emi-Kelder, assessore della municipalità di Mantova).

Analizzando opportunamente le memorie, quasi una confessione, del commissario italiano Thaon di Revel, scopriamo cosa è successo davvero in quell’albergo la mattina del 19 ottobre di 145 anni fa.

Pare opportuno partire dal ruolo dei 3 notabili, comprese le modalità della loro scelta. Scrive Thaon di Revel: “Dovevo pure risolvere la questione dei tre notabili, scelti dalla Francia e chiamati a ricevere da questa il Veneto a lei ceduto dall’Austria. [...] Le idee di Leboeuf su tale funzione, dapprima incerte, tendevano ora a darle grande solennità. [...] Scegliendo gl’individui che si proponevano da Parigi si creava un’autorità speciale sul Veneto, che poteva dar luogo a qualche aspirazione autonoma od anche repubblicana per Venezia. Dovrebbero essi indire il Plebiscito od affidarne l’incarico ai Municipi?”


Revel appena dopo parla anche apertamente dei metodi  mafiosi usati per pilotare la scelta dei notabili, e pare quasi compiacersi della sua abilità diplomatica: “Miniscalchi, Strozzi, Giustiniani ed altri eran degnissimi gentiluomoni e perfettamente adatti per tale scelta, se non vi ostassero le considerazionei sovraesposte; perciò pensai bene, sin dai primi giorni, di esporre condifenzialmente le mie idee a Ricasoli, fra le quali eravi quella di far sentire a quei signori, che sarebbero richiesti [cioè “chiamati”] da Leboeuf, direttamente o per intermediario, che il Governo [italiano] desiderava ch’essi declinassero l’invito. Mi riservavo poi di condurre Leboeuf, senza che si avvedesse del partito preso, a richiedere Michiel, De Betta ed Emi-Kelder”.

Se la scelta dei notabili è stata pilotata, modalità di svolgimento del plebiscito invece sono state decise unicamente dall’Italia. Ci confessa Revel: “Quando la sera del 16 di ritorno da Verona, giunsi all’albergo [a Venezia], vi trovai 1300 copie del manifesto Reale pel Plebiscito [...]. Telegrafai subito a Cugia [Efisio Cugia, Ministro della Guerra italiano dal 22 agosto 1866]: ”Ricevuto manifesto, ignorandone esistenza non potei preparare Generale francese. Temo protesta motivo data da nessuna menzione in esso della Francia. Voglia Vostra Eccellenza tenere a calcolo difficoltà della posizione””. Poi Revel continua a narrare:
“Altro che cessione! Il 17, alle 8 del mattino, mi vedo arrivare Leboeuf con in mano un giornale, nel quale era stampato tutto il Decreto Reale! Era fuori di sé; non parlava, non gridava, ma urlava, che era una violazione del trattato, un insulto alla Francia, e protestava che senza un ordine preciso del suo Imperatore, non cedeva il Veneto. [...] Avevo davanti ai miei occhi il Regio Decreto in data 7 ottobre, firmato Vittorio Emanuele, che fissava il 21 e 22 stesso mese per la votazione del Plebiscito, e non solo lo leggevo stampato nel giornale, ma sapevo che era affisso in tutta la provincia di Treviso; ne avevo 1300 copie per Venezia ed estuario; Leboeuf me ne aveva portato una copia; e si voleva [dal governo italiano] che dicessi al Commissario francese ch’egli si sognava un Regio Decreto che non esisteva!”.


Sembra una farsa, ed anzi lo è, ma è proprio con queste premesse e con questi metodi che il Regno d’Italia ha ottenuto di annettere il Veneto nel 1866.

ottimo, caro amico. inchino inchino inchino
Torna in alto Andare in basso
Manerbio
Maresciallo ordinario
Maresciallo ordinario
Manerbio


Numero di messaggi : 303
Encomi : 3808
Data d'iscrizione : 20.06.14

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:40

nysedow ha scritto:
Grazie per la collaborazione Sergente Manerbio. Smile

Grazie mio Generale.inchino

Debbo confessare che avrei immenso piacere nell'aver notizie del sentimento di miei connazionali, sulle dominazioni da essi subite.
Che solo rarissimamente, sento partenopei lamentarsi del Borbone e piemontesi del Corso, pur essendone stati, a mio modo di vedere, vessati e dissanguati.
Torna in alto Andare in basso
francesco1017
Maresciallo capo
Maresciallo capo
francesco1017


Numero di messaggi : 956
Encomi : 11582
Data d'iscrizione : 04.07.14
Età : 77
Località : Milano

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 11:59

nysedow ha scritto:
LA PRIMA LAMPADINA SI ACCENDE
Citazione :
Thomas Edison e il filamento incandescente.

Il 22 ottobre 1879 l'americano Thomas Edison riesce a tenere accesa per 13 ore e 30 minuti il prototipo della sua lampadina a filamento incandescente.

Edison si proponeva di sfruttare il principio secondo il quale l'elettricità che passa lungo un filo lo scalda a causa della resistenza del filo stesso.

Se la resistenza è resa abbastanza grande assottigliando il filo, questo si sarebbe illuminato fino all'incandescenza.

Già dall'anno precedente Edison aveva depositato il suo primo brevetto ed aveva compiuto diversi esperimenti con il platino ed altri filamenti metallici, ma è solo con un filamento di cotone bruciato - equivalente ad un filo di carbone - che Edison ottiene un significativo successo, con oltre 13 ore di luce.

E' solo qualche anno dopo che Edison realizza una lampadina con un filamento che poteva durare oltre 1000 ore.

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Thomas10

.... Un  pò di storia economica


......"In un provocante paper del 2012, rivisto e ampliato nel febbraio del 2014,  il professor Richard J. Gordon, esperto di crescita di lungo periodo, mostra i dati più attendibili che gli storici dell'economia sono riusciti sin qui a stimare sulla crescita del prodotto dalla fine del Medioevo in avanti.

l grafico (che segue) mostra la cosiddetta frontiera di produzione efficiente (ad essere pignoli chi scrive crede che nel 1400 questa fosse forse l'Italia e non UK).
Secondo le stime, ovviamente soggette ad alto margine di errore, almeno fino all'inizio del 1700 la crescita del prodotto medio pro-capite non si è discostanto da un misero +0,2%.

Gordon descrive brevemente le caratteristiche di quelle che gli storici chiamano le tre rivoluzione industriali

1 - la prima dal 1750 al 1830 fondata sulla scoperta del [b]motore a vapore,
2 - la seconda dal 1870 fino al 1900 centrata sull'invenzione dell'energia elettrica, i cui effetti so sono poi poderosamente manifestati fino al 1970, rendendo possibile il grande aumento di qualità della vita (nelle case, nel lavoro, nelle città) che tutti conosciamo.
3 - La terza è di solito associata alla [b]rivoluzione del web.


Ebbene Gordon, soprattutto nel paper appena pubblicato dalla NBER (Febbraio 2014), sembra molto critico sulla portata di tale innovazione.

I dati sembrano chiaramente denotare un rallentamento della crescita dai picchi della prima parte del XX secolo. A mero titolo di esempio le invenzioni che Gordon intravede nel futuro, basate sulla biomedica del DNA, sui Big Data, sull'automazione dei mezzi di trasporto (a mero titolo esemplificativo) secondo lui non hanno il potenziale della grande trasformazione nella produzione per esempio apportata dall'energia elettrica.

...................
È ben lontana la forza propulsiva dell'energia elettrica che ha aumentato la "torta da spartirsi" per tutte le imprese
."

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Elettr10

Fonte: Linkiesta.it, febbraio 2014[/b][/b]
Torna in alto Andare in basso
nysedow
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
Generale di divisione con funzioni di generale di corpo d'armata
nysedow


Numero di messaggi : 17619
Encomi : 230667
Data d'iscrizione : 25.07.09
Località : L'Aquila

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 12:36

francesco1017 ha scritto:
nysedow ha scritto:
LA PRIMA LAMPADINA SI ACCENDE
Citazione :
Thomas Edison e il filamento incandescente.

Il 22 ottobre 1879 l'americano Thomas Edison riesce a tenere accesa per 13 ore e 30 minuti il prototipo della sua lampadina a filamento incandescente.

Edison si proponeva di sfruttare il principio secondo il quale l'elettricità che passa lungo un filo lo scalda a causa della resistenza del filo stesso.

Se la resistenza è resa abbastanza grande assottigliando il filo, questo si sarebbe illuminato fino all'incandescenza.

Già dall'anno precedente Edison aveva depositato il suo primo brevetto ed aveva compiuto diversi esperimenti con il platino ed altri filamenti metallici, ma è solo con un filamento di cotone bruciato - equivalente ad un filo di carbone - che Edison ottiene un significativo successo, con oltre 13 ore di luce.

E' solo qualche anno dopo che Edison realizza una lampadina con un filamento che poteva durare oltre 1000 ore.

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Thomas10

.... Un  pò di storia economica


......"In un provocante paper del 2012, rivisto e ampliato nel febbraio del 2014,  il professor Richard J. Gordon, esperto di crescita di lungo periodo, mostra i dati più attendibili che gli storici dell'economia sono riusciti sin qui a stimare sulla crescita del prodotto dalla fine del Medioevo in avanti.

l grafico (che segue) mostra la cosiddetta frontiera di produzione efficiente (ad essere pignoli chi scrive crede che nel 1400 questa fosse forse l'Italia e non UK).
Secondo le stime, ovviamente soggette ad alto margine di errore, almeno fino all'inizio del 1700 la crescita del prodotto medio pro-capite non si è discostanto da un misero +0,2%.

Gordon descrive brevemente le caratteristiche di quelle che gli storici chiamano le tre rivoluzione industriali

1 - la prima dal 1750 al 1830 fondata sulla scoperta del [b]motore a vapore,
2 - la seconda dal 1870 fino al 1900 centrata sull'invenzione dell'energia elettrica, i cui effetti so sono poi poderosamente manifestati fino al 1970, rendendo possibile il grande aumento di qualità della vita (nelle case, nel lavoro, nelle città) che tutti conosciamo.
3 - La terza è di solito associata alla [b]rivoluzione del web.


Ebbene Gordon, soprattutto nel paper appena pubblicato dalla NBER (Febbraio 2014), sembra molto critico sulla portata di tale innovazione.

I dati sembrano chiaramente denotare un rallentamento della crescita dai picchi della prima parte del XX secolo. A mero titolo di esempio le invenzioni che Gordon intravede nel futuro, basate sulla biomedica del DNA, sui Big Data, sull'automazione dei mezzi di trasporto (a mero titolo esemplificativo) secondo lui non hanno il potenziale della grande trasformazione nella produzione per esempio apportata dall'energia elettrica.

...................
È ben lontana la forza propulsiva dell'energia elettrica che ha aumentato la "torta da spartirsi" per tutte le imprese
."

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Elettr10

Fonte: Linkiesta.it, febbraio 2014[/b][/b]
A dire il vero la luce ha 'illuminato' la nostra società sotto tutti gli aspetti.
Poichè non esisteva nulla prima. Una crescita 'fisica'...
La web tecnology ha apportato una crescita piu' di natura culturale e psicologica.
Torna in alto Andare in basso
https://csifinanza.forumattivo.com/
francesco1017
Maresciallo capo
Maresciallo capo
francesco1017


Numero di messaggi : 956
Encomi : 11582
Data d'iscrizione : 04.07.14
Età : 77
Località : Milano

Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitimeMer 22 Ott 2014 - 16:13

Il post di Nysedow  su Thomas Edison  sollecita un piccolo approfondimento storico che espongo in italiano, in breve sintesi, per offrire una lettura sintetica e veloce a chi non avesse il tempo di proseguire la lettura.

Due considerazioni prinicpali .


La prima
L'effetto di una innovazione sulla produttività generale di un paese non può essere immediato. Prima che una innnovazione pervada il sistema industiale in modo tale che la maggioranza delle fabbriche la utilizzi, passano anche decenni durante i quali i contemporanei non beneficiano dell'innovazione stessa; infatti i guadagni di produttività interessano solo una frazione dell'apparato produttivo  e quindi non si ritrovano nei dati statistici generali.

La seconda
L'innovazione tecnologica  non basta di per sè a far fare un salto di produttività se non è accompagnata da una innovazione organizzativa.

Fino a quado le imprese non capirono che  l'elettricità non doveva essere applicata ai motori secondo i metodi organizzativi antichi (un  unico "gruppo motori" (group drive) che alimentava più macchine di diversi reparti) ma era necessario snellire i processi produttivi dotando ogni macchinario, più piccolo, di un suo  autonomo motore (unit drive)........................

.....Fin quando non capirono che l'organizzazione produttiva doveva essere innovata............

............La produttività ristagnò pur in presenza di una innovazione epocale.

.

Thomas Edison e la elettrificazione dell'industria: un profondo cambiamento di paradigma. [/b]

Paul A. David (economist who is noted for his work on the economics of scientific progress and technical change)

".......My aim here simply is to convince modern economic analysts (whether perplexed by the productivity slowdown, or not) of the immediate relevance of historical studies that trace the evolution of techno-economic regimes formed around general purpose engines.

James Watt’s (separate condenser) steam engine design springs to mind readily as an example of an innovation that fulfilled this technological role in the first industrial revolution.

 My particular line of argument will be better served, however, by directing notice to the parallel between the modern computer and another general purpose engine, one that figured prominently in what sometimes is called the “second Industrial Revolution” - namely, the electric dynamo.

Although the analogy between information technology and electrical technology would have many limitations if taken very literally, it proves illuminating nonetheless.

 Computer and dynamo each form the nodal elements of physically distributed (transmission) networks.

 Both occupy key positions in a web of strongly complementary technical relationships that give rise to “network externality effects” of various kinds.

 In both instances, we can recognize the emergence of an extended trajectory of incremental technical improvements, the gradual and protracted process of diffusion into widespread use, and the confluence with other streams of technological innovation, all of which are interdependent features of the dynamic process through which a general purpose engine acquires a broad domain of specific applications

Moreover, each of the principal empirical phenomena that make up modern perceptions of a productivity paradox had its striking historical precedent in the conditions that obtained a little less than a century ago in the industrialized West, including the pronounced slowdown in industrial and aggregate productivity growth experienced during the 1890-1913 era by the two leading industrial countries, Britain and the United States (see my 1989 paper, pp. 12-15, for details).

In 1900, contemporary observers well might have remarked that the electric dynamos were to be seen “everywhere but in the productivity statistics!
 
At the turn of the century, farsighted engineers already had envisaged profound transformations that electrification would bring to factories, stores, and homes.

 But the materialization of such visions hardly was imminent.  In 1899 in the United States, electric lighting was being used in a mere 3 percent of all residences (and in only 8 percent of urban dwelling units).

The horsepower capacity of all (primary and secondary) electric motors installed in manufacturing establishments in the country represented less than 5 percent of factory mechanical drive.

 It would take another two decades, roughly speaking, for these aggregate measures of the extent of electrification to attain the 50 percent diffusion level

It may be remarked that, in 1900, an observer of the progress of the “Electrical Age” stood as far distant in time from the introduction of the carbon filament incandescent lamp by Edison, and Swann (1879), and of the Edison central generating station in New York and London (1881), as today we stand from comparable “breakthrough” events in the computer revolution: the introduction of the 1043 byte memory chip (1969) and the silicon microprocessor (1970) by Intel.

…...........The history of electrification after 1900  lends considerable plausibility to the “regime transition thesis”

Certainly, the transformation of industrial processes by the new electric power technology was a long-delayed and far from automatic business.  It did not acquire real momentum in the United States until after 1914-17, when regulated regional utility rates for electricity were lowered substantially in relationship to the general price level, and central station generating capacity came to predominate over generating capacity in isolated industrial plants.

 Furthermore, factory electrification did not reach full fruition in its technical development nor have an impact on productivity growth in manufacturing before the early 1920s.

 At that time only slightly more than half of factory mechanical drive capacity had been electrified.
 This was four decades after the first central power station opened for business.
The proximate source of the delay in the exploitation of the productivity improvement potential incipient in the dynamo revolution was, in large part, the slow pace of factory electrification.

 The latter, in turn, was attributable to the unprofitability of replacing still serviceable manufacturing plants embodying production technologies adapted to the old regime of mechanical power derived from water and steam.

 Thus, it was the American industries that were enjoying the most rapid expansion in the early twentieth century (tobacco, fabricated metals, transportation equipment, and electrical machinery itself) that afforded greatest immediate scope for the construction of new, electrified plants
The persistence of durable industrial facilities embodying older power generation and transmission equipment had further consequences that are worth noticing.

During the phase of the U.S. factory electrification movement extending from the mid-1890s to the eve of the 1920s, the “group drive” system of power transmission remained in vogue .

 With this system (in which electric motors turned separate shafting sections, so that each motor would drive related groups of machines), the retrofitting of steam- or water-powered plants typically entailed adding primary electric motors to the original stock of equipment.
 

Finally, it would be a mistake to suppose that large potential gains from factory electrification were obtainable from the beginning of the century onward, just because there were farsighted electrical engineers who at the time were able to envisage many sources of cost savings that would result from exploiting the flexibility of a power transmission system based on electric wires, and the efficiency of replacing the system of shafting and belts with the so-called “unit drive” system.

 In the latter arrangement, individual electric motors were used to run machines of all sizes

 The advantages of the unit drive for factory design turned out to extend well beyond the savings in inputs of fuel derived from eliminating the need to keep all the line shafts turning, and the greater energy efficiency achieved by reducing friction losses in transmission.

 Factory structures could be radically redesigned once the need for bracing (to support the heavy shafting and belt-housings for the transmission apparatus that typically was mounted overhead) had been dispensed with.  

This afforded :

1) savings in fixed capital through lighter factory construction, and
2) further capital savings from the shift to building single-story factories, whereas formerly the aim of reducing power losses in turning very long line shafts had dictated the erection of more costly multistory structures.  Single-story, linear factory layouts, in turn, permitted
3) closer attention to optimizing materials handling, and flexible reconfiguration of machine placement and handling equipment to accommodate subsequent changes in product and process designs within the new structures.
................."
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Empty
MessaggioTitolo: Re: Succede oggi. I giorni della nostra storia.   Succede oggi. I giorni della nostra storia. - Pagina 25 Icon_minitime

Torna in alto Andare in basso
 
Succede oggi. I giorni della nostra storia.
Torna in alto 
Pagina 25 di 47Vai alla pagina : Precedente  1 ... 14 ... 24, 25, 26 ... 36 ... 47  Successivo
 Argomenti simili
-
» IL COT
» Letteratura e poesia del nostro esercito.
» Falck Renewables (Actelios)
» Email certificata? Scopri come averla da oggi
» 5 - Lo Sfruttamento della Potenza

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
CSI Finanza Forum :: L'ESERCITO DEL GENERALE NYSEDOW :: APPROFONDIMENTI :: Storia, Astronomia-
Vai verso: