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"Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà."
"Il generale veramente eccellente è colui che cerca la vittoria prima della battaglia: non è bravo colui che cerca il combattimento prima della vittoria. Così un esercito vittorioso è tale prima ancora di combattere, mentre un esercito destinato alla sconfitta si batte senza speranza di vittoria."

 

 Le notizie di jara

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jaramillo
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Le notizie di jara - Pagina 23 Empty
MessaggioTitolo: Re: Le notizie di jara   Le notizie di jara - Pagina 23 Icon_minitimeSab 15 Mag 2010 - 20:02

Cosa può fare uno Stato europeo per sostenere la propria inefficienza
e non fallire? Per spendere più di quanto incassa? Una volta, in caso
estremo, si svalutava la moneta. Tutti i cittadini
diventavano più poveri del 20/30%. L'esportazione aumentava a causa dei
prezzi dei prodotti più competitivi. Si stringeva la cinghia e si
ripartiva. L'euro ha reso questa operazione
impossibile, ma la creazione di debito nazionale è rimasta intatta
attraverso l'emissione di titoli di Stato. A tutti gli effetti, i titoli
di Stato
hanno sostituito la capacità di battere moneta. Il
rapporto tra valore prodotto e indebitamento dà una indicazione della
salute di una nazione. Meno produci, più ti indebiti, più la bancarotta
è vicina.
L'emissione di debito attraverso i titoli di Stato non ha
alcun limite fino a quando qualcuno li acquista, si riescono a pagare
gli interessi e a rimborsare il valore dei titoli alla scadenza. Se le
finanze pubbliche, come nel caso dei PIIGS,
peggiorano, gli interessi da riconoscere sui titoli emessi aumentano e i
compratori diminuiscono a causa del possibile rischio default. Se i
PIIGS falliscono, i loro creditori, gli Stati virtuosi del Nord Europa,
possono fallire a loro volta. Le banche europee indebitate per centinaia
di miliardi di euro, tedesche, olandesi, francesi sarebbero travolte da
un default italiano o spagnolo.
C'è qualcosa di
diabolico nell'emissione di debito e nel suo contagio. La creazione del
debito è fuori dal controllo dei cittadini. Tremorti,
ad esempio, ha indebitato nell'ultimo anno gli italiani per un centinaio
di miliardi senza chiedere niente a nessuno. Poi ha rivenduto il debito
in parte agli italiani che aveva indebitato (un perfetto 69, belin) e
in parte lo ha distribuito in giro per il pianeta. La forza del debito è
nella apparente sicurezza dei titoli di Stato, il rendimento può essere
più basso rispetto ad altri investimenti, ma infondono sicurezza. Il
rimborso del loro valore nominale alla scadenza è apparentemente
garantito, cosa non vera per le azioni di Borsa che cambiano il loro
valore in funzione del mercato. Il titolo di Stato, in sostanza
l'acquisto di un debito di terzi, è un totem: lo Stato
non può fallire. Questa credenza popolare permette agli Stati di vendere
il loro debito e quindi di continuare a indebitarsi. Se lo Stato
fallisce si perde di solito tutto il capitale investito in un colpo solo
attraverso la "ristrutturazione del debito", una definizione
soave che lascia il sottoscrittore in mutande.
L'Europa per non
fallire ha accettato di comprare titoli di Stato dei PIIGS
altrimenti invenduti. A questo servono i 750 miliardi di euro
stanziati (insufficienti secondo molti analisti). A comprare debito
creato da governi incoscienti. Il tabù del titolo di Stato intangibile,
rimborsato comunque a scadenza, va eliminato. Lo Stato va valutato come
una qualunque società per azioni, se il suo valore economico scende, il
titolo deve perdere anch'esso valore per chi lo detiene. Gli
investimenti si sposterebbero sulla creazione di valore, non sulla
distruzione di valore. Creare il debito è da sciagurati, venderlo è metafisico,
comprarlo è da folli.

Ps. Gli Amici di Beppe Grillo di Roma
comunicano che l'udienza del 12 maggio del maresciallo Vincenzo
Lo Zito
, verrà rinviata per legittimi impedimenti, uno dei
quali l'impossibilità del difensore del Maresciallo stesso ad essere
presente in udienza. A breve verrà comunicata la data della prossima
udienza.