1- La Valutazione Strategica

Guida Editore, Napoli 2005

L’elenco dei cinque fattori enunciati da Sun Tzu combina l’analisi quantitativa degli elementi in gioco, che deve essere effettuata dal sovrano (a sua volta simboleggiante il potere politico o il potere decisionale a qualsiasi livello), che deve compiere le decisioni fondamentali e avere la possibilità di scegliere le varianti stabilite dalle circostanze.

In qualunque modo si conduca un conflitto, la decisione stessa di scendere in guerra è di importanza vitale, e ogni scelta fatta dal comandante è decisiva non solo per l’esito del conflitto, ma anche per la vita dello stato.

La guerra, per Sun Tzu, non è mai un fatto isolato: essa produce sempre conseguenze ed è a queste che bisogna pensare prima di intraprenderla.

Bisogna tuttavia riflettere non solo sulla forza materiale e spirituale propria, ma anche su quella dell’avversario: stabilire gli obiettivi massimi, intermedi e minimi che s’intendono conseguire, e pari considerazione deve essere dedicata al nemico per sapere che cosa esso si attende dal conflitto e fino a che punto è disposto a rischiare.

In altre parole, bisogna entrare nella mente dell’avversario, in quanto “più le cose si pensano, più s’intendono e meglio si fanno” (Cfr. Guicciardini, Ricordi, 1, 75).

Edizione: Pillole BUR, Milano 2006

I 5 elementi concreti esplicitano la strategia: dalla loro interazione dipendono il successo o la disfatta, cioè gli esiti possibili del conflitto.

La Via caratterizza la modalità ottimale relativa al compimento di un’azione e consiste nell’incitare il popolo a condividere le idee dei governanti, in modo da poterli affiancare nella vita e nella morte.
Il Cielo simboleggia le condizioni atmosferiche e comprende ogni evento naturale, inquadrandolo in base alla polarità yin e yang (una contrapposizione di centrale rilevanza nel pensiero cinese: yin è l’elemento passivo, femminile, freddo, buio e lunare; yang è quello attivo, maschile, caldo, luminoso e solare).
la Terra corrisponde, in ambito militare, al terreno su cui si svolgerà la contesa, che viene determinato da alcune caratteristiche essenziali, anch’esse dicotomiche, quali: lontano e vicino, rischioso e agevole, ampio e angusto, mortifero e vitale.
Il Comando è personificato dal condottiero, che deve possedere alcune qualità irrinunciabili, come intelligenza, sincerità, audacia, solidarietà e severità.
L’organizzazione, la tattica, a sua volta dovrà modellarsi secondo tre requisiti fondamentali: flessibilità (non si deve seguire un modello preordinato e immodificabile, ma occorre tenere conto delle difficoltà specifiche, relative allo svolgimento del conflitto); criterio gerarchico (ciascuno dovrà attenersi al proprio ruolo, limitandosi a svolgere le funzioni che gli competono); padronanza applicativa (occorre utilizzare le proprie risorse in modo ottimale).

E' stupefacente l'attualità di queste regole.

Quando si intraprende una qualsiasi operazione di carattere militare è necessario stabilire l'obbiettivo!

Questo sarà stabilito a livello politico, in quanto, le forze armate sono una estesione della volontà di un popolo.

Poi , sino al singolo combattente dovrà essere chiaro il "proprio obbiettivo" che dovrà essere omologo a quello del proprio capo, condizione necessaria per un comune concorso al raggiungimento della meta.

Una meta comune per un obbiettivo comune!
Più l'obbiettivo è condiviso piu lo sforzo sarà forte, più sarà amplificato e potente il risultato ottenuto.

ALEXANDER ha scritto:: E' stupefacente l'attualità di queste regole.

E' vero.
E solo quando ho iniziato ad applicare la rigida disciplina con le relative strategie militari che sono riuscito ad uscire vittorioso sui campi di battaglia dei mercati finanziari.
All'inizio della mia 'carriera' ero un soldato semplice che è stato buttato (senza avere nessuna conoscenza, senza nessun riferimento, nessun addestramento, senza armi e soprattutto senza una guida) sui campi 'melmosi' di battaglia.
Naturalmente l'ovvia conclusione è che sono stato ferito in modo grave. Ho perso quasi tutto il capitale (e non me ne vergogno affatto a raccontarlo). Poteva andare peggio.

Dopo la guerra ho iniziato a studiare le tecniche, le tattiche e le strategie dei grandi generali del passato, da Alessandro, a Napoleone, passando per Cesare e molti altri 'condottieri', ed oggi sono giunto qui tra voi.
Molti di Voi invece hanno avuto la fortuna di essere stati addestrati prima di scendere sui campi, hanno avuto la possibilità di avere una guida che vi ha aiutato nei momenti del bisogno, hanno avuto le armi necessarie per combattere. E tutto questo è stato donato a Voi da un 'reduce' disabile che dopo aver toccato il fango della nuda terra, si è rialzato ferito, ma ancora 'vivo' e pronto a riprendersi cio' che gli era stato tolto...

Il Generale ha 'donato' tutto questo e 'continuerà a donare' a voi tutti il suo bagaglio di esperienze sui campi di battaglia...

ALEXANDER ha scritto:: Quando si intraprende una qualsiasi operazione di carattere militare è necessario stabilire l'obbiettivo!

Questo sarà stabilito a livello politico, in quanto, le forze armate sono una estesione della volontà di un popolo.

Poi , sino al singolo combattente dovrà essere chiaro il "proprio obbiettivo" che dovrà essere omologo a quello del proprio capo, condizione necessaria per un comune concorso al raggiungimento della meta.

Una meta comune per un obbiettivo comune!
Più l'obbiettivo è condiviso piu lo sforzo sarà forte, più sarà amplificato e potente il risultato ottenuto.

Lei Sergente (che si è unito a me da poco) ha compreso il reale significato dell'obiettivo comune.
Ha molta strada davanti a se, ma vedo in Lei la consapevolezza di affrontare il 'viaggio'...

P.S E' poi il suo nome porta con se' gesta epiche i cui echi risuonano a noi da oltre 2000 anni...

nysedow ha scritto:

ALEXANDER ha scritto:: Quando si intraprende una qualsiasi operazione di carattere militare è necessario stabilire l'obbiettivo!

Questo sarà stabilito a livello politico, in quanto, le forze armate sono una estesione della volontà di un popolo.

Poi , sino al singolo combattente dovrà essere chiaro il "proprio obbiettivo" che dovrà essere omologo a quello del proprio capo, condizione necessaria per un comune concorso al raggiungimento della meta.

Una meta comune per un obbiettivo comune!
Più l'obbiettivo è condiviso piu lo sforzo sarà forte, più sarà amplificato e potente il risultato ottenuto.

Lei Sergente (che si è unito a me da poco) ha compreso il reale significato dell'obiettivo comune.
Ha molta strada davanti a se, ma vedo in Lei la consapevolezza di affrontare il 'viaggio'...

P.S E' poi il suo nome porta con se' gesta epiche i cui echi risuonano a noi da oltre 2000 anni...

La ringrazio Generale per le sue graditissime parole, umilmente con il suo consenso continuerò a esprimere qualche mio pensiero in questa sezione, che a me piace molto e trovo basilare per creare quella disciplina che può rendere vincente il nostro Esercito!

ALEXANDER ha scritto:

nysedow ha scritto:

ALEXANDER ha scritto:: Quando si intraprende una qualsiasi operazione di carattere militare è necessario stabilire l'obbiettivo!

Questo sarà stabilito a livello politico, in quanto, le forze armate sono una estesione della volontà di un popolo.

Poi , sino al singolo combattente dovrà essere chiaro il "proprio obbiettivo" che dovrà essere omologo a quello del proprio capo, condizione necessaria per un comune concorso al raggiungimento della meta.

Una meta comune per un obbiettivo comune!
Più l'obbiettivo è condiviso piu lo sforzo sarà forte, più sarà amplificato e potente il risultato ottenuto.

Lei Sergente (che si è unito a me da poco) ha compreso il reale significato dell'obiettivo comune.
Ha molta strada davanti a se, ma vedo in Lei la consapevolezza di affrontare il 'viaggio'...

P.S E' poi il suo nome porta con se' gesta epiche i cui echi risuonano a noi da oltre 2000 anni...

La ringrazio Generale per le sue graditissime parole, umilmente con il suo consenso continuerò a esprimere qualche mio pensiero in questa sezione, che a me piace molto e trovo basilare per creare quella disciplina che può rendere vincente il nostro Esercito!

Contribuisca...

Un altro contributo Generale!

Stabilito l'obbiettivo sarà necessario,prima di intraprendere una qualsiasi azione fare un accurato studio della natura del luogo che sarà scenario di operazioni, quello che lei chiama il campo di battaglia.
Sarà opportuno fare un attento esame delle caratteristiche del terreno, catene montuose, fiumi, strade, ponti. Bisogna rilevare tutto ciò che può essere di intralcio o favorire la propria azione come essere di intralcio all'avversario.
Ciò che è punto di forza per l'uno è contemporaneamente un limite per l'altro.
Bisogna individuare e avere cognizione di queste realta e sfruttarle a proprio vantaggio.
Bisogna attendere l'avversario dove potrà avere maggiori problemi, dove noi si ha maggior possibilità di vincere.
Strategia valida sostituendo le parole anche nei mercati finanziari.

IL CIELO

Durante lo studio di una situazione, sarà fondamentale per un Capo, individuare il clima e le sue implicazioni.
Ogni manifestazione dello stesso è capace di influire sui fatti umani, di condizionarli e di influire sui risultati.
L'aspetto logistico deve tener conto del clima, l'uomo, il funzionamento delle macchine, deve tener conto del clima.
Interconnesso con quest'ultimo e quello relativo alle risorse idriche.
Anchesse sono capaci di influire sulle possibilità di azione di un Capo.
I fiumi, i laghi, i ghiacciai possono essere ostacoli o protezioni quindi, come sempre, opportunamente sfruttati possono essere determinanti per le sorti di una operazione.
E' fondamentale che tutti siano a conoscenza, pronti e addestrati allo sfruttamento delle possibilità offerte dal CIELO!

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